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Aguzzate per bene le orecchie, perché questa Savina Yannatou - che capeggia una band dal nome più che emblematico: Primavera en Salonico - ve le riempirà di zucchero e miele, oltre che, ovviamente, di fragranti vibrazioni. Per chi non lo sapesse, Lady Savina è
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nata ad Atene una quarantina d’anni fa, ha studiato al Conservatorio
e alla leggendaria Guildhall School di Londra, ha una voce che è una fantastica via di mezzo fra Diamanda Galas e Ofra Haza. Non bastasse, grazie al suo spirito girovago e inquieto, possiede una magistrale padronanza del patrimonio folklorico di Grecia e Bulgaria, Scozia e Sardegna, Libano e Spagna, Francia, Asia minore e Caraibi, addirittura. E’, dunque, una sorta di baedeker vivente della vocalità di mezzo mondo, e sarà forse per questo che la prestigiosa Ecm di Monaco di Baviera ha abiurato, per lei, alla prima regola aurea del suo decalogo: quella che impone di pubblicare soltanto dischi registrati negli studi avveniristici di Oslo e Monaco. “Terra nostra” no. “Terra nostra” è stata realizzata dal vivo ad Atene, nel novembre del 2001, davanti a un pubblico estasiato ed entusiasta. Ed è una folgorante navigazione fra Oriente e Occidente, fra mari caldi e mari freddi, fra la sacralità dei parametri medievali e le brucianti intuizioni del free jazz. Se vi pare poco... |