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Musica per i golosi

a cura di Francesca Mineo

 

 

 


Bjork

L'intervista

Non è difficile immaginare il volto dei folletti, probabilmente hanno l'espressione di Bjork.
La voce squillante ma infantile della cantante islandese, 35 anni, racconta la storia del nuovo album "Vespertine", appena uscito per l'etichetta Universal. 
E' il quinto album da solista di una musicista versatile e inquieta, innovativa eppure legata visceralmente al suo paese. Il disco realizzato dall'anima dei Sugarcubes, nasce tra le quattro mura domestiche. 
<Amo stare a casa mia, ascoltando i rumori che vengono dalle altre stanze - dice l'artista, di cui è uscito in questi giorni anche un libro per Mondadori, 'Bjork' - . non sono, prevalentemente, i viaggi o le esperienze esterne che mi ispirano per comporre, ma proprio le mie abitudini, i miei gesti quotidiani. Lavoro al computer, mi collego a Internet, e aspetto con ansia, circondata dal silenzio, il 'bip' che mi dice:c'è un nuovo messaggio>.

Racconta tutto con un candore disarmante: osannata dal mondo del cinema, che l'ha premiata a Cannes con la Palma d'Oro per la migliore prova d' attrice in 'Dancer in the dark' di Lars von Tirer, Bjork tiene a precisare: <'Dancer in the dark' è stato il primo film e anche l'ultimo. Il cinema non è il mio mondo>

Che cosa è l'intimità?
<La mia casa è un guscio, un rifugio. Sarà perché da noi fa molto freddo e quindi è bello tornare e rintanarsi nelle case, che sono molto calde. Per questo brano ho voluto campionare rumori domestici: quelli metallici dei mestoli e delle pentole, i suoni degli oggetti quotidiani, del telefono che suona, i fruscii. Poi li ho uniti a quelli che molti amici mi hanno inviato via mail. Swaash, phiuuu...è stato bello ascoltare nel silenzio queste stranezze, che non sono rumori ma musica>.

Come definiresti questo lavoro?
<E' un album forse un po' autunnale, per le sue atmosfere, ma del resto dopo 'Homogenic', che trovo estroverso, desideravo scrivere qualcosa di più personale. L'ho composto nel corso di giornate lunghissime e buie, dove l'inverno ha solo due ore di luce, e l'ho proseguito quando giravo il film>. 

A casa puoi accedere a un vasto archivio di rumori. Perché ti piacciono così tanto?
<Adoro i suoni e i rumori, molto più delle parole. Del resto è riflesso di quello che sono. Da piccola pensavano che fossi anormale perché non parlavo. Sono stata muta anche per mesi interi. Ora sono affascinata ai rumori e dai suoni insoliti perché hanno una loro musicalità>.

In questo album anche le voci sono protagoniste...
<Sì, in 'Vespertine' si ascolta un coro inglese di sessanta voci, ma è in una vacanza trascorsa in Grolenandia che ne ho trovato delle altre, che parteciperanno al tour: quindici donne esquimesi che saliranno sul palco a fianco di campionatori e mixer vari, all'interno di una scenografia circondata dal ghiaccio, che ovviamente si scioglierà al termine del concerto>

Esordio poco più che bambina con gli 'Exodus', Biork Gudmundsdòttir ha prima adorato il punk - la più nota formazione è appunto quella dei Sugarcubes nel 1987 - per poi confluire nell'elettronica più sperimentale. La carriera solista inizia con 'Debut' ('93) , cui fanno seguito altri dischi realizzati con la collaborazione di maghi della manipolazione sonora, quali Howie B. e Tricky. Dopo 'Homogenic' ('97, per l'etichetta Maverick di Madonna) Bjork intraprende l'esperienza cinematografica e compone la colonna sonora del film di von Trier, 'Selma songs'.


 

 


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