Faithless
L'intervista
Forse meno ipnotico di 'Sunday 8.pm.' ma certo sempre un disco ricco di spunti interessanti. 'Outrospective' (V2) è il terzo album del gruppo composto da Rollo Armstrong - fratello della popstar Dido che qui è voce ospite in 'Flowerstand Man' -, da Maxi Jazz, mente delle liriche, e dalla dj Sister Bliss, talento precoce del violino e del pianoforte poi convertitasi all'acid house. E' un disco dalle tracce variegate, che mostra un approccio più positivo alla musica e alla vita: house, soul, rap e blues fanno la loro apparizione, ma spesso i generi vengono valorizzati uno alla volta. Dopo 'Reverence' è stato il seguente album 'Sunday 8 P.M.' a far conoscere il gruppo a livello internazionale. Tuttavia è proprio dopo quest'ultimo lavoro, che Jamie Catto, una delle fondatrici dei Faithless, e il chitarrista Dave Randall lasciarono il gruppo. Maxi Jazz, di passaggio in Italia, racconta la vita dei rinnovati
Faithless.
Questo album arriva dopo un periodo di riposo. Che frutti sono stati raccolti?
Un anno di pausa è stato necessario per tutti, per ritrovare energia e stabilità. La musica del resto è una forma di comunicazione, è un insieme di sentimenti, dunque avevamo bisogno tutti di una ricarica dopo tanti anni di dischi e di tour. Inoltre il fatto che ci sia stato uno smembramento del gruppo molti equilibri dovevano essere ristabiliti. Tra l'altro il nostro è stato un successo inaspettato, che per certi versi ci ha spossato.
Musicalmente che cosa è cambiato?
Il nuovo stato d'animo sicuramente ha cambiato il nostro sound.
Siamo tornati alla vita normale, a fare cose semplici come andare al supermercato in tranquillità o finire in un imbottigliamento per le strade di Londra senza per questo doversi arrabbiare a morte perché si è in ritardo. E' importante nella vita condividere con gli altri anche questi momenti. Quando lavoravamo duro pensavo: sto facendo la mia musica. In realtà non era vero, solo con una interruzione abbiamo ritrovato la concentrazione, l'impegno, la dedizione che la musica richiede.
La vostra non è mai stata musica commerciale, ma ha fatto fatica a emergere in un mercato recettivo e tra un pubblico 'preparato' come quello inglese: come lo spieghi?
E' una cosa di cui mi sono reso conto facendo il dj. Ognuno di noi ascolta la musica diversamente. Molti infatti sono abituati a riconoscere brani che si ascoltano nei club, ma quando metto su un pezzo dei Faithless, magari quello più noto e radiofonico, lo sentono e lo riconoscono anche se rimixato. Quando invece incidiamo un album la gente si disorienta. Non tutti amano la musica come un musicista, e non tutti la recepiscono nello stesso modo. Riconosceresti subito un pezzo di James Brown, lo senti e ti metti a ballare: ma di norma ci vuole tempo , anche per le radio, ad esempio, perché passano i pezzi dopo un po' che sei conosciuto al grande pubblico.
Qual è il messaggio che più ti preme comunicare con 'Outrospective'?
Il disco è una sorta di viaggio, e quando si è dall'altra parte ormai è fatta: chi ascolta è in sintonia con il mio messaggio. Nei miei testi racconto, ad esempio, che non è importante la ricchezza, sarebbe, tra l'altro, abbastanza facile e alla fine noioso. Fondamentale - e più difficile - è conquistare la felicità: è tutt'altra cosa dagli aspetti materiali, dà sicurezze incrollabili.
Consideri un arricchimento per i Faithless la figura di Sister Bliss?
Assolutamente. E' una persona che si direbbe onesta nelle sue emozioni: quando suona, prova gli stessi sentimenti, mette davvero le proprie emozioni nella musica che crea.
Come avviene la scrittura dell'album?
Direi in tre passaggi diversi. Bliss e Rollo scrivono le melodie, poi le passano a me che lavoro ai testi. Poi tutto quanto torna a loro per la revisione finale.
Sunday 8 P.M. è stato definito un album depresso: condividi questo parere?
No, perché non era un disco depresso, piuttosto era malinconico. Comunque non si può paragonare a questo, si riferiva a un altro momento della nostra vita.
La malinconia sembra essere un sentimento che tuttavia vi appartiene...
I dolori e le tristezze permettono alle persone un'unione che si può trasformare in gioia. E questo può essere 'materiale' per la musica. E' vero però che il mondo diventa magico se è riflesso della serenità interiore di ognuno, malgrado esistano brutture e violenze. Tutti siamo abituati a crearci un proprio mondo, e ci si lamenta spesso per nulla, mentre tutto dipende da noi.
In che modo il buddismo fa parte dei dischi dei Faithless?
Sono buddista da otto anni, e forse è questo che ho portato nel gruppo, forse ancora di più che l'esperienza musicale. Alcune mie visioni della vita sicuramente si ritrovano nelle liriche: mi interessa essere felice, non una popstar. Ho imparato molto dal buddismo, spiega la vita e le sue semplici regole dall'inizio alla fine. Se le segui puoi essere felice. L'ambiente esterno è un specchio di quello che siamo noi.
La tua carriera dunque è cambiata, da otto anni ad oggi?
Sì. Me ne sono reso conto quando lavoravo tanto e nessuno mi pagava: Mi chiedevo perché. Ho riflettuto e una voce dentro mi ha detto: <Perché ti sottovaluti>. Allora ho capito che le direzioni possono essere cambiate, se crei le cause avrai certi effetti. Quando arrivavano proposte per me e il gruppo troppo basse, le rifiutavo, e così non ero più io a bussare ma a dire: merito di più tutto dipende da me, e la gente si accorgeva del cambiamento, Il buddismo è stato per me una sorta di illuminazione interiore, utile per combattere le energie negative
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