L'avevamo conosciuta nel 1983, la nostra Lady: quando, ventiquattrenne
appena,
aveva dato alle stampe il suo primo lavoro, "Diamond life",
e tutti l'avevano subito ribattezzata - con enorme eccesso di
ottimismo, a dire il vero - "la nuova Billie Holiday". Poi,
passo passo, l'avevamo seguita in tutte le sue evoluzioni successive,
fino a quel "Love deluxe" (1992) che costituiva, fino a
ieri, il suo canto del cigno. Ma ora, finalmente, la ritroviamo fra di
noi, splendida come prima (e forse ancora di più), ma, soprattutto,
ancora depositaria di quel canto sobrio, patinato, sofisticato, che ha
fatto di lei un'incomparabile icona della soul music contemporanea.
Non c'è alcuna traccia di eccesso e di passione, nella sua ugola
leggera e sognante. Ma c'è, ancora e sempre, quella sensualità
impalpabile e trattenuta, che, ieri, sarebbe tanto piaciuta a Duke
Ellington, e, oggi, rappresenta la marcia in più di queste undici
canzoni. Undici morbidissimi rock per amanti, come saggiamente
suggerisce il titolo. |