E' apparsa accompagnata da tre musicisti eccellenti (Skuli Sverrisson al basso, Peter Scherer alle tastiere, Jim Black alle percussioni) e da una scenografia praticamente ridotta a zero._Forse per redimere la magniloquenza visiva sperimentata nel suo tour precedente, quello dedicato a "Songs and Stories of Moby Dick", o forse perché, di questi tempi, l'understatement è una sorta di scelta obbligata. E pare quasi di sentirne l'eco nelle parole (in francese e in un italiano sempre più fluente) rivolte al pubblico in apertura di concerto dall'inquieta Laurie, quando dice testualmente: "Tra un concerto e l'altro sono tornata a New York: l'ho trovata piena di spirito e di energia, con tanti nuovi gruppi politici che si formano. Non è proprio quella che appare in tivù". E poi: "Vogliamo dedicare la nostra musica all'opportunità di osservare gli eventi del mondo per cercare di capirli. E quindi agire con coraggio e compassione per vivere in un mondo che cambia".
Eccole, finalmente, le parole tanto attese: quelle che fanno di Laurie Anderson non soltanto una grande performer post-moderna, ma anche - e soprattutto - una donna di straordinaria umanità. Coraggio e compassione, sono proprio queste le chiavi di volta di un intero percorso musical-esistenziale, ma soprattutto di quello che si manifesta dentro "Life on a String", il suo ultimo disco, che ora si materializza in questo rapido tour attraverso l'Italia. Basta aprire il libretto del disco, leggerlo attentamente mentre si ascoltano le note dolenti - dolenti, non tristi - delle dodici canzoni, e subito queste due parole sublimi balzano agli occhi. Per esempio nella delicatissima favola di "Pieces and Parts", dove Laurie racconta di quando il mondo intero era coperto di ghiacci, e di quando milioni di anni più tardi - nel 1842, in Alabama - alcuni schiavi neri trovarono le ossa di una gigantesca balena in una piantagione, e le scambiarono per quelle di un angelo caduto dal cielo. Oppure nell'affresco folgorante di "Washington Street", zeppo di notti e giorni piovosi che coprono di vapore l'intera città. Oppure ancora nell'illuminazione folgorante di "Statue of Liberty", che, osservata con gli occhi dell'oggi, pare quasi una visione profetica: "La libertà fa paura, non molte persone la vogliono realmente".
Niente di più vero. E difatti i grandi artisti sono proprio coloro che possiedono le antenne per comprendere in anticipo ciò che si sta prefigurando all'orizzonte. E' una sorta di "sensitività rabdomantica", la loro, e Laurie rientra in pieno in questa eletta schiera. Non a caso aveva già programmato di avere un palco nero e poco illuminato, senza schermi, video e proiezioni multimediali, molto tempo prima che scoccasse quel maledetto 11 settembre. E aveva giustificato questa sua scelta, così poco abituale per lei, con una dichiarazione deliziosamente understated: "Ci sono già così tante canzonette in giro...". Ma ora, col senno di poi, par di intuire che ben altro le era apparso nel fondo della mente: come premonizione o forse come incubo. E infatti ora dice che "è molto dura, per me, cantare in questo momento. Il mio studio è proprio lì, a New York, a due passi dal Ground Zero: lì ho amici, affetti, tutto quanto. Quando c'è stato l'attacco terroristico ero a Chicago, e vedere il fumo in tivù, il fuoco, la gente che si buttava giù dalle Twin Towers, è stata una delle cose più tremende della mia vita".
Eppure Laurie adesso è lì, al centro di quel gigantesco palco nero nero, che canta e suona il suo violino come meglio non potrebbe. Ripassa a volo radente quasi tutte le canzoni del suo ultimissimo album (comprese la bellissima "Slip Away", dedicata a suo padre, e la surreale "Life on a String", dove racconta la storia di un ragno maschio che porta un dono d'amore al ragno femmina), e poi si getta con grande discrezione a rivangare il passato, recente e remoto: proprio come le ha suggerito il suo amatissimo Lou Reed._E allora ecco uscire dall'album dei ricordi alcuni reperti tratti da "Moby Dick" e da "Bright Red", oltre all'ormai classicissima "O Superman", datata 1982._Ma anche questi deliziosi "cameo" sembrano godere di una vita completamente nuova e diversa. Un po' perché gli arrangiamenti sono stati totalmente riscritti, e molto perché, anche loro, sono stati tonificati dal soffio vitale del coraggio e della compassione. Che ci auguriamo possa rapidamente espandersi dalla persona di Laurie al mondo intero. Ce lo auguriamo di tutto cuore.
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