Françoiz Breut
L'intervista
Françoiz
Breut, 30 anni, un figlio e un altro in arrivo disegna e canta. Ha una allure tutta sua, una figura un po' anni Cinquanta, una perfetta comparsa di 'Picnic' senza sfigurare accanto a Kim
Novak.
Originaria di Cherbourg, Françoiz Breut è poi cresciuta a Nantes dove a frequentato l'Accademia delle Belle Arti.
<Ho iniziato come illustratrice di libri per bambini, ma questa è una attività che non ho mai abbandonato - racconta la fascinosa interprete di
'Vingt à trente mille jours' (Labels) -
Ho scoperto la musica a poco a poco. Non avevo a casa dei miei genitori una discoteca enorme, però ho sempre ascoltato di tutto>.
E' andata bene. Quando hai iniziato hai scoperto una bella voce..
Devo dir che forse sono stata fortunata! Ho sempre ascoltato molta musica rock, musica inglese e quando studiavo collaboravo con una società che organizzava concerti. Dunque stavo a contatto con questo mondo per molte ore.
Hai prediletto l'interpetazione al cantautorato, anche se in questo disco c'è la tua partecipazione nei testi. Non proverai anche questa strada?
Ho preferito cantare su materiale che amici scrivevano per me. Però ho voluto collaborare in alcune canzoni soprattutto sulle melodie, non tanti sui testi che solitamente scelgo dopo una lunga selezione ma tendo a lasciarli intatti, così come erano stati concepiti.
I tuoi disegni, compresi quelli nella cover, sono ricchi di dettagli. E' una caratteristica anche dei testi. Come avviene la scelta?
Ormai il mio lavoro si svolge con un'equipe di persone che mi conoscono da molto tempo, non hanno bisogno di molte informazioni su di me. Sanno che amo i temi dell'amore, della coppia, delle difficoltà delle persone a relazionarsi. Quando le canzoni me le scriveva
Dominique, il mio precedente compagno, tutto nasceva in modo molto naturale e spontaneo. Io non indico mai il soggetto. Aspetto e vedo cosa mi propongono.
Hai realizzato molti
'livres-objet', dove dai figure alla musica. Hai pensato di farlo anche con questo disco?
In realtà lo faccio sempre, quando leggo le canzoni per la prima volta mi capita di fare delle chiose a lato, come primo impatto, e poi cantando, emerge un'altra visione ancora. Ho anche realizzato mostre in cui ho illustrato dischi non miei. Adesso sto lavorando a un libro che raccolga una antologia di pezzi e canzoni, che potranno essere ascoltate accanto al relativo disegno.
Come trovi questo album rispetto al primo?
Il disco d'esordio, 'Françoiz Breut', era davvero il primo incontro con lo show business e la musica ocme professione. Era molto mélo. Questo è più vario, soprattutto
musicalmente.Spero che anche questo disco piaccia in Italia, dove affronterò una
torunée. Poi avrò bisogno di una pausa, vista anche la prossima nascita del bambino, e mi metterò al lavoro con materiale nuovo.
Hai avuto molto successo anche con gruppi del rock undergroud americano, come i
Walkabouts, i Calexico e i Giant Sand che ti hanno dedicato una canzone, "Françoise"..che ne pensi?
Sono amici che avevo incontrato nel tour americano, con i quali ci siamo ripromessi di collaborare, tanto che Craig Schumacher dei Calexico è intervenuto sull'arrangiamento dei suoni. Penso che loro restino affascinati dalle melodie e dalle atmosfere più che da quello che
dico..non capiscono il francese!
Come hai scelto la cover
'Sans Souci'?
La cercavo da tempo e Peggy Lee, così come le cantanti americane anni '50 mi piacciono molto. E' stata una lunga ricerca, ho cercato di fare del mio
meglio..mi sembrava di cantare in un film come 'Gli uccelli' di
Hitchcock!
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