Il modo in cui dormiamo cambia con il passare degli anni ed è un indicatore della nostra età biologica, che non sempre coincide con quella anagrafica.
Molti studi se ne sono occupati, una metanalisi è stata pubblicata nel novembre del 2020.
Lo studio dei dati relativi a oltre un milione di persone di Olanda, Regno Unito e Stati Uniti, ha mostrato che alcune caratteristiche – durata, insonnia e sonnolenza diurna – cambiano con l’avanzare degli anni.
Gli autori hanno preso in esame studi pubblicati tra il 2000 e il 2017 con dati sul sonno nella popolazione generale valutati tramite questionari, concentrandosi sui risultati di 200.358 partecipanti olandesi (età tra 1 e 100 anni), 471.759 del Regno Unito (età tra i 40 e i 69 anni) e 409.617 U.S.A. (maggiori di 18 anni).
Sono stati anche valutati i dati i dati provenienti da test cognitivi e tracciati di EEG relativi a 1.595 uomini e donne dello studio MESA (età 54 – 93) e nei 2.224 uomini dello studio MrOS (età 67 – 96).
Il 25% de partecipanti ha mostrato di dormire meno di quanto consigliato, anche se solo il 5,8% non rientrava nella durata del sonno ‘accettabile’.
La tendenza degli adolescenti è risultata quella di dormire meno delle 8-10 ore raccomandate, con il 18% che segnalava sonnolenza diurna.
Il 13,3% dei partecipanti maggiori di 18 anni ha dichiarato di dormire male e il 9,6%/19,4% ha riferito sintomi di insonnia.
In linea di massima il sonno è risultato ridursi col passare degli anni, fino ai 65, per poi stabilizzarsi.
L’insonnia è appara meno frequente tra i 26 e i 40 anni e più frequente dopo i 65 anni.
Si è visto poi che le donne, dopo i 41 anni, dormono meno degli uomini.
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Nature
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Nature
Macro and micro sleep architecture and cognitive performance in older adults
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Harvard Medical School
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Brigham and Women’s Hospital
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Marco Dal Negro
Antonio Turetta