L’infertilità interessa circa il 15% delle coppie italiane, il problema riguarda sia le donne che gli uomini.

Purtroppo, mentre le ragazze sono abituate fin da piccole ad andare dal ginecologo a controllaresi, per i maschi, invece, normalmente le famiglie non si pongono il problema.

Il risultato è che il 25-30% degli under 18 presenta alterazioni del liquido seminale in grado di determinare problemi riproduttivi.

Nel 30/40% dei casi di infertilità della coppia la causa è legata a fattori maschili, quali ad esempio la totale mancanza (azoospermia), un numero ridotto (oligospermia) di spermatozoi o una ridotta percentuale di spermatozoi mobili (astenospermia).

Purtroppo, l’esecuzione di uno spermiogramma e una visita di controllo andrologica non rientrano nella routine dei normali controlli a cui si sottopongono gli uomini in età fertile e preoccupa anche il fatto che il 25-30% degli under 18 presenti già un potenziale problema d’infertilità1 dovuto a uno stile di vita inadeguato: fumo, abbigliamento in tessuti non naturali e troppo aderente, eccesso di pratiche sportive non rispettose degli organi genitali maschili sono solo alcuni esempi dei fattori che contribuiscono all’infertilità e che potrebbero essere facilmente modificati.

I dati sono forniti dal dottor Claudio Brigante, Coordinatore del Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi degli Istituti Clinici Zucchi di Monza, del Gruppo San Donato.

All’origine di questo atteggiamento vi sono sopratutto problemi culturali che riguardano l’intera società, l’idea di maschio e di femmina radicate a tutti i livelli.

Per l’uomo la fertilità spesso è sinonimo di virilità, dunque strettamente legata all’idea di potenza e vi è poca propensione ad accettare una possibile infertilità e, di conseguenza, a rivolgersi agli specialisti per indagare le cause di questa condizione.

Da parte delle famiglie, poi, c’è un certo imbarazzo a trattare il problema della salute dell’apparato riproduttivo perchè significa affrontare il tema della sessualità, argomento scivoloso che nasconde spesso problemi, insicurezze e dubbi.

Gli adulti non sanno bene come affrontare la cosa, consapevoli della propria ignoranza ed inadeguatezza.

L’idea che il maschio debba preoccuparsi della propria salute e di quella delle persone con le quali interagisce presuppone che abbia assimilato l’importanza del rispetto degli altri, oltre che di sè stessi.

Ma queste cose si imparano da piccoli: l’esempio di chi sta intorno condizionerà le idee, le convinzioni, le scale di valori ed i comportamenti dei futuri adulti.

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Marco Dal Negro

 

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