Contaminanti ambientali abbassano qualità seme maschile (15/04/2013)

Continuamente veniamo in contatto con sostanze chimiche le cui conseguenze sono ignote, sicuramente a noi, ma spesso anche a chi le ha messe lì dove noi le incrociamo.

Ultimi, in ordine di tempo, sono i danni segnalati da uno studio danese dell'Aarhus University Hospital, cui ha partecipato anche l'Istituto Norvegese di Salute Pubblica.

In sintesi, è stata trovata una relazione tra l'esposizione all'acido perfluoroottanoico (PFOA) da parte di donne in gravidanza e la qualità del seme dei figli all'età di 20 anni.

Il PFOA è una sostanza di cui si è parlato molto perchè e un componente dell'antiaderente delle pentole ed è ritenuto dannoso per l'organismo.

L'ipotesi avanzata dai ricercatori è che la crescente esposizione a sostanze presenti nell'ambiente, capaci di squilibrare il sistema endocrino possa essere un fattore che contribuisce a ridurre la qualità del seme maschile.
Lo studio ha comunque trovato che i figli delle donne con la più alta concentrazione di PFOA nel sangue durante la gravidanza avevano una concentrazione ed un numero totale di spermatozoi minori di quanto trovato nei figli della madri con i valori di PFOA più bassi.

E' stata anche trovata una associazione positiva tra l'esposizione al PFOA prima della nascita ed elevati livelli di ormone luteinizzante, LH, e dell'ormone FSH nel sangue del figlio.

Lo studio ha dato risultati molto simili ad un altro, realizzato in Norvegia verso la fine degli anni 80 e questo conferma i risultati di ambedue.

Per indicazioni su come è stato svolto lo studio potete vedere la pagina in inglese di questa notizia.

Per saperne di più sui disruttori endocrini...

Per saperne di più
Vested A, Ramlau-Hansen CH, Olsen SF, Bonde JP, Kristensen SL, Halldorsson TI, Becher G, Haug LS, Ernst EH, Toft G. Associations of in utero exposure to perfluorinated alkyl acids with human semen quality and reproductive hormones in adult men. Environmental Health Perspectives, doi:10.1289/ehp.1205118

Norwegian Institute of Public Health

Marco Dal Negro