Nel 2018 per la prima volta l’OMS ha incluso nel suo prestigioso compendio medico globale la Medicina Tradizionale Cinese.
La prevenzione e la cura del Morbo di Parkinson sono affrontati dalla Medicina Tradizionale Cinese e Medicina e dalla Medicina Occidentale in modi differenti.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese l’importante è potenziare la capacità di autoguarigione dell’individuo con un approccio olistico, globale, di prevenzione e di conservazione della salute, attaverso prescrizioni di ricette, prodotti naturali, agopuntura ed esercizio fisico.

La Medicina Occidentale è superiore per quanto riguarda il rapido miglioramento dei sintomi, mentre la Medicina Tradizionale Cinese offre un approccio olistico per la prevenzione e la cura a lungo termine della malattia.

Le nuove strategie terapeutiche che fondono i meriti degli approcci orientali e occidentali potrebbero contribuire a migliorare la gestione dei pazienti con il Morbo di Parkinson.

Sintomi simili al Morbo di Parkinson sono stati descritti in modo esteso negli antichi libri di medicina cinese e l’uso di molti rimedi antichi in Cina è ancora popolare al giorno d’oggi, sia per la prevenzione che per il trattamento del Morbo di Parkinson.

Ad oggi per il trattamento del Morbo di Parkinson in Cina viene utilizzato oltre un centinaio di antiche ricette, contenenti più di 170 ingredienti.

Tra questi ingredienti sono state identificate molecole bioattive (come l’acido ferulico, il catalposide, la gastrodina, la paeoniflorina, la ligustrazina e l’isorincofillina) delle quali sono stati studiati i benefici terapeutici e meccanismi molecolari in studi preclinici.

È ormai ampiamente riconosciuto che la comprensione degli stadi presintomatici e prodromici è cruciale per migliorare la diagnosi precoce e la gestione dei pazienti con malattia di Parkinson.

Vari segni non-motori, come il disturbo del comportamento del sonno con movimenti oculari rapidi (RBD), l’iposmia, la depressione e la costipazione, di solito appaiono da 5 a 20 anni prima dei sintomi motori clinici e predicono l’inizio della neurodegenerazione.

Pertanto, iniziare la prevenzione della malattia nelle fasi iniziali potrebbe essere utile per ritardare, bloccare o addirittura invertire il processo patologico del Morbo di Parkinson.

Questa idea coincide con quella della cura preventiva nella Medicina Tradizionale Cinese.

Già nel periodo 425-221 AC il primo libro cinese di medicina descriveva il tremore e la rigidità derivanti dallo squilibrio Yin-Yang.

Durante la dinastia Han (206 B – 220 d.C.), Zhang Zhongjing (150-219 d.C.), un eminente medico, documentò tremore e raccomandò formule chiamate decotto Zhenwu e decotto Gegen.

Durante la dinastia Jin-Yuan (1115-1368 d.C.), Zhang Zihe (1151-1231 d.C.), un famoso medico dell’epoca, descrisse sintomi simili a quelli del Morbo di Parkinson, come tremore, rigidità, tratti del viso inespressivi, perdita di destrezza nei movimenti delle dita e depressione, coerenti con le caratteristiche cliniche del Morbo di Parkinson descritte dalla medicina occidentale.

Durante la dinastia Sui e Tang (618-907 d.C.), per rimuovere la paralisi fu raccomandata una formula chiamata Vino Jin Ya dal famoso medico Sun Simiao (541-682 d.C.) nel suo libro Prescrizioni Essenziali per ogni emergenza.

Nella dinastia Jin-Yuan, Zhang Zihe trattò con successo il Morbo di Parkinson usando il Fangfeng Tongsheng San.

Nella dinastia Ming (1368-1644 d.C.), il medico cinese Wang Kentang (1549-1613 d.C.) descrisse nel suo libro Standards for Diagnosis and Treatment l’uso della pillola Ding Zhen (pillola anti-tremore) per il sintomo del tremore.

La pillola Ding Zhen contiene sei erbe, che sono le stesse prescritte nel Fangfeng Tongsheng San (Angelicae sinensis, Rhizoma Chuanxiong, Saposhnikovia divaricata, Paeoniae radix alba, Schizonepetae tenuifolia, e Rhizoma Macrocephalae).

Vari rimedi della medicina tradizionale cinese come la pillola Ding Zhen, attualmente chiamata Decotto Ding Zhen, la terapia dietetica, l’agopuntura, la moxibustione, il Tai Chi e il Qigong sono ancora utilizzati per trattare i pazienti con il Morbo di Parkinson, con il risultato di migliorare i sintomi motori e non-motori.

Alcuni studi hanno indicato che l’esercizio fisico può avere effetti benefici sulla funzione motoria.

Per esempio, il Tai Chi, un esercizio fisico dolce della medicina tradizionale cinese, può rafforzare l’equilibrio e ridurre il rischio di cadute nei pazienti con il Morbo di Parkinson, suggerendo un effetto migliorativo contro i sintomi della malattia.

Le prescrizioni della medicina tradizionale cinese, come le pillole di Liuwei Dihuang e il decotto Tianma Gouteng, potrebbero esercitare effetti terapeutici contro il Morbo di Parkinson grazie alle proprietà anti-invecchiamento, che favoriscono un sonno migliore e il rafforzamento della salute.

È interessante notare che il consumo abituale di tè, in particolare tè verde (contenente elevate quantità di epigallocatechina gallato), la bevanda salutare preferita nell’antica Cina, potrebbe anche esercitare una potenziale azione preventiva e terapeutica contro nei confronti del Morbo di Parkinson, simile al resveratrolo nel vino rosso o nel cioccolato fondente, e potrebbero essere beneica per i pazienti con il Morbo di Parkinson per l’attività antiossidante, antinfiammatoria e anti-a-sinucleina-aggregazione.

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Marco Dal Negro
Antonio Turetta

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