Nitin
Sawhney
L'intervista
Rispetto a Beyond skin, come senti di avere realizzato Prophesy?
<Non
saprei, forse è più il senso di una prospettiva diversa, anche
per il viaggio che ho realmente compiuto in preparazione dellalbum.
Laltro album era stato realizzato a Londra, in
questo caso lispirazione, che comunque è nata
a
Londra, è poi cresciuta tra Australia, il Sud Africa, lAmerica
e lIndia, per un periodo di circa sei settimane.
Ogni
tappa aveva un comune denominatore..
<Sì,
in ogni luogo in cui arrivavo suonavo in acustico Prophesy
allalba e al tramonto, cercando un collegamento, un feeling tra
me e la gente intorno a me>
Una
esperienza che ha arricchito: dunque dove va Nitin Sawhney, a
guardare la copertina dellalbum?
<La
copertina, a guardarla bene, non chiarisce in che direzione sto
camminando. La foto è stata scattata in un parco a Sacramento,
simbolo di tutti i concetti racchiusi nellalbum. Gli alberi
danno un senso di spiritualità, una connessione diversa tra uomo
e tecnologia. Non so nemmeno io: sembra dire Quale è il
futuro? Quale il presente?> Prophesy è farsi domande>
Molti
sono i musicisti che sono intervenuti nellabum..
<Sì,
circa duecento, se consideriamo anche i cori dei bambini di Soweto, gli archi della English Chamber Orchestra, lOrquestra
sinfonica Brasileira, gli archi di unorchestra di Madras. Poi
ci sono collaborazioni illustri: Natasha Atlas, che è bravissima
e la sua voce è pura emozione; Cheb Mami e Nina Rocha Miranda, il
mago del flamenco José Miguel Carmona>
Spesso
inserisci il flamenco nei tuoi brani: trovi affinità con la
musica indiana?
<Sì,
percheé la musica tradizionale indiana e il flamenco hanno basi
comuni, pur essendo nati in luoghi così distanti. Sono entrambi
cicliche, si basano su 10-12 battute. A me piace molto studiare
ogni tipo di musica, ne ho rispetto. Trvare affinità è anche
distruggere barriere
.è un po come per i cinque sensi, che
infatti non le hanno. Se guardi un volto puoi vedere i particolari
ma è linsieme che dà limpressione generale>
Qual
è il concept dellalbum?
<Tutto
è concentrato sullo sviluppo interiore delle persone, che
solitamente sono abituate a imprigionarsi in un proprio mondo.
Siamo tutti schiavi della tecnologia, dei telefonini, di internet
e del computer, invece di capire che dobbiamo servircene perché
sono un mezzo. Noi fuggiamo dalla vera realtà, e la risposta,
appunto, è una questione di bilanciamento e di equilibrio
interiore per riconnettersi con la natura>
Che
cosa hai imparato dallincontro con Nelson Mandela?
<E
stato uno degli incontri più importanti della mia vita. Da
Mandela ho imparato il senso dell umiltà. E stato in
prigione ingiustamente eppure è ancora in grado di dire che
secondo lui ne è valsa la pena, per la causa che ha combattuto e
per cui lotta ancora. E un incontro che ha ridimensionato la
mia vita>
Spesso
i tuoi album sono definiti politici, e a te non piace
molto...
<Sì,
non amo la politica ma soprattutto mi rendo conto che tutto è
troppo politicizzato. Se dico qualcosa che riguarda la vita già
divento un politico, se parlo degli esperimenti nucleari, come ho
fatto in Beyond skin, sono subito un politico. In realtà
esprimo un mio punto di vista, come tutti, non voglio essere
coinvolto troppo in realtà ; spesso viene distorto quello che si
dice. Le ideologie e le religioni, intese come dominazione delle
menti, annullano quel senso di equilibrio che si dovrebbe avere
con sé stssi>.
Cè
una soluzione a tutto questo?
<La
mia prospettiva, i miei sentimenti, le mie idee e domande di
adesso diventano unespressione artistica, non ho ricette. Credo
nellumanità e spero in un presente più equilibrato>.
Sei
ottimista?
<Mi
sento come nella foto, in una condizione per cui il futuro dipende
solo da te stesso>
Illuminante
deve essere stato lincontro con gli aborigeni...
<Assolutamente
e immediatamente. Con gli aborigeni cè stata una empatia
immediata. E stato un incontro che mi ha fatto riflettere sul
tema dellevoluzione e dello sviluppo delluomo. Loro vivono
con nulla, non hanno nulla, anzi vivono in difficoltà, e in
realtà sono arrivati a un livello di simbiosi e unità con la
natura che è strabiliante, questo è il vero mondo sviluppato.
La
stessa sensazione lho percepita in Sud Africa: impagabile il
calore e lentusiasmo di bambini che sono poveri e non perdono
il sorriso. Sui muri delle scuole mi hanno colpito le scritte di
ragazzi, che chiedono di migliorare la scuola e listruzione,
per crescere e non essere dominati. Se vai negli Stati Uniti sul
muro delle scuole trovi al massimo fuck you. Questo è
sviluppo?>
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