Eccoci dunque alle sospirate vacanze. Basta con la vita frenetica, la calura cittadina, lo stress quotidiano del lavoro. Ora è il tempo di “staccare”, di “andare via” lontani dalle preoccupazioni, dai ritmi esasperati, dai doveri e dalle responsabilità. Avvicinandosi alla data fatidica della partenza, in cui mare, monti, collina, campagna, laghi, fiumi, non sono più mete lontane, ogni persona fantastica come sarà e che senso avrà per sé quel periodo: libertà, riposo, sole, acqua, natura, aria pura, divertimento, silenzio. Paesi e cultura diverse, nuovi e vecchi amici sono solo alcune delle motivazioni che hanno guidato ogni individuo alla scelta del tempo e del luogo della propria vacanza. Ecco allora che in funzione di questa sorta di “licenza” da circa undici mesi di routine quotidiana ciascuno costruisce idealmente il proprio bagaglio (a volte già molto tempo prima di partire) fatto di vestiti, oggetti, libri eccetera, tutti con un significato spesso diverso da quello di tutti i giorni perché ogni cosa “da portare via” è particolarmente caricata dalla propria personalità. Se però “essere in vacanza” da un lato consente di esprimere più liberamente il proprio modo d’essere, d’altro canto è l’occasione di incontrare le energie della natura e di rinnovare con queste un’antica sintonia, vecchia tanto quanto la comparsa dell’uomo sulla Terra. Vediamo allora come si può ritrovare in se stessi, con equilibrio, il sole, il mare, la terra e l’aria (cioè gli elementi primordiali in cui è immerso l’uomo) e come far sì che la vacanza estiva sia fonte di rinnovamento e di buona salute.

L’incontro con il sole

Il sole è il centro del nostro universo ed in tutte le culture dire sole è come dire calore, fuoco, vita, cioè la più grande espressione dell’energia. Fin dai tempi antichissimi l’essere umano ha compreso l’azione benefica del sole tanto che sono numerose fiabe, leggende e miti in cui questo astro è presente con il suo potere risanante sia per il corpo che per la mente.

Che cos’è l’elioterapia
L’elioterapia è la scienza medica che si occupa dell’esposizione al sole come cura; praticata in passato dai romani, la terapia con il sole si è diffusa largamente all’inizio del nostro secolo e negli ultimi decenni si sono potute studiare approfonditamente le azioni biologiche date dai due principali raggi luminosi del sole, cioè gli infrarossi e gli ultravioletti. I primi sono calorici, ossia sono i responsabili dell’azione riscaldante del corpo; gli ultravioletti invece, penetrando nella profondità dei tessuti fin dentro le cellule, sono i responsabili dell’azione stimolante dei processi metabolici.

I benefici dell’elioterapia
Vediamo allora quali sono le malattie sole disfunzioni del corpo umano che traggono beneficio dalla terapia del sole: malattie della pelle come l’acne giovanile e la psoriasi, malattie delle ossa come le artrosi, reumatismo cronico (anche quello muscolare), l’osteoporosi, il rachitismo, malattie del sangue come alcune anemie e i linfatismi, malattie respiratorie ricorrenti come l’asma bronchiale. Inoltre è dimostrato da recenti ricerche che la luce del sole riduce l’ansia e stimola il tono dell’umore combattendo così la depressione. Tuttavia anche chi è in buona salute può usufruire dei benefici effetti del sole perché la sua luce rivitalizza il sistema endocrino (cioè il sistema atto a produrre ormoni), migliora l’efficienza fisica e mentale, aumenta capacità muscolari, favorisce la produzione dei globuli rossi, induce un’efficace ossigenazione dei tessuti e facilita, attraverso la traspirazione cutanea, l’eliminazione delle tossine.

La “ricarica” attraverso il sole
L’esposizione al sole deve essere graduale perché il calore che la luce porta al nostro corpo può essere eccessivo causando quella che, nella medicina tradizionale cinese, viene chiamata la “malattia del calore”. Per questa medicina i due principi della natura Yin e Yang sono alla base di ogni elemento della creazione, le quattro stagioni regolano il manifestarsi ciclico delle due energie. Per mantenersi sano l’uomo deve essere in armonia con quelle energie e mentre in autunno e in inverno si “concepisce” e si “sviluppa” lo Yin (il femminile, la conservazione, il raccoglimento, l’interiorizzazione, il buio), in primavera e in estate si “genera” e cresce lo Yang (il maschile, la distrazione, l’espansione, la luce). Quest’ultima stagione è il momento dello “Yang dello Yang” cioè la massima espressione possibile del “fuoco”, rappresentato analogicamente nel corpo dal cuore, il “sole” dell’organismo umano. Ebbene il fuoco, caratterizzato climaticamente dal calore solare estivo, se da un lato riscalda e produce trasformazioni sia psichiche sia corporee (per i cinesi nutre l’organo cuore) dall’altro quando è in sovrabbondanza indebolisce e disperde le capacità difensive del corpo diventando quindi “nocivo”.

I sintomi del calore estivo dannoso
Sono: sete, eccesso di sudorazione, agitazione ansiosa, insonnia, confusione mentale, feci secche e dure, bocca arsa mai sazia d’acqua, segni “di fuoco” sulla cute quali eritemi, pruriti e foruncoli, a volte vertigini con mani e piedi improvvisamente freddi. Per evitare la malattia da calore occorre limitare il movimento e l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata (dalle 11.30-12.00 alle 16.30), alzarsi presto al mattino e dormire almeno 8-10 ore, riposarsi dopo aver “preso” il sole, nella penombra, evitare o moderare cibi ad alto contenuto energetico come alcuni carni rosse, l’alcool, alimenti troppo caldi, spezie.

L’incontro con il mare

Il mare è alla base della vita
Ogni essere umano sa, più o meno consapevolmente, che dal mare sono nate tutte le cose e l’incontro con l’acqua del mare, in più culture, è simbolo collettivo di ritorno alla vita originaria. Peraltro nel mare e nel rapporto che l’uomo ha con lui, la moderna psicologia ha individuato la rappresentazione tangibile di quel “mondo acquatico” da cui ogni persona proviene: il liquido amniotico uterino in cui è immerso il bambino prima della nascita. Se è vero infatti che la realtà della vita corporea è respirare, muoversi, stare in piedi vincendo la forza di gravità, altrettanto vero è che ciascuno di noi ha vissuto “prima” un’altra realtà, quella del galleggiamento, della “danza senza gravità”, dell’abbraccio caldo e rassicurante delle “acque” del ventre materno. Ebbene sembra che nell’uomo rimanga una sorta di “memoria” inconsapevole di quel periodo e che ogni qualvolta si incontra il mare (e in differenti aspetti anche altre “acque”) si rinnovi quella vita preesistente. Mare dunque come “grande madre” della natura e insieme ricordo della propria madre da cui in fondo, forse, non ci si stacca mai.

I benefici dell’acqua
Oltre alla psiche anche il corpo però trae beneficio dall’acqua e dal clima del mare per i suoi numerosi effetti biologici positivi studiati scientificamente da una branca medica di recente acquisizione nominata talassoterapia (propriamente cura con il mare). Il clima marino si distingue prevalentemente in “forte” e “debole moderatamente umido fresco”. Il primo è caratterizzato dal vento, dalla ricchezza di iodio, ossigeno e ozono nell’aria e ha un effetto tonico stimolante. L’organismo reagisce con un leggero aumento di pressione, respirando in modo più profondo, aumentando il numero dei globuli rossi, facendo crescere l’appetito, migliorando la depurazione delle tossine (linfatici, anemici, convalescenti, donne in menopausa trovano qui notevole giovamento). Il clima “debole moderatamente umido fresco”, caratteristico di spiagge protette, con scarso vento e moderata umidità, è sedativo e tonificante insieme, tanto che è indicato nelle persone nervose, ipereccitabili, insonni. L’azione fisica però più intensa si ha nel “bagno di mare” dove il moto ondoso e i movimenti del bagnante, la temperatura, il sale e i minerali nell’acqua provocano: uno stimolo alla muscolatura di tutto il corpo notevolmente “liberata” dalla forza di gravità; il rilasciamento muscolare con aumentata scioltezza articolare; una reazione circolatoria con migliore ossigenazione di tutti i tessuti corporei; l’aumento del metabolismo e della disintossicazione sia cutanea sia profonda; uno stimolo alla funzionalità; l’accelerazione della motilità intestinale e di conseguenza una migliore evacuazione.

L’incontro con l’aria

“Leggeri come l’aria”, “liberi come l’aria”, sono frasi che ci fanno comprendere che cosa per l’uomo rappresenta questo elemento, dei quattro (sole, mare e terra) il meno materiale. Infatti in tutte le tradizioni è sempre stato simbolo di spiritualità e purificazione. Si pensi a come la stessa parola “anima”, la parte più elevata dell’uomo, risalga al greco antico ànemos, cioè vento, soffio, e dunque a quanto l’aria venga da tutti considerata fondamentale “essenza” di vita. Del resto la fantasia di volare è comune a tutti gli uomini quasi a voler superare la pesantezza e la fatica del corpo, per raggiungere il cielo, là dove l’aria è più pura. Ebbene incontrare l’aria è appunto riconquistare un respiro vitale e genuino, limpido, incontaminato.

I benefici dell’aria e le controindicazioni
Il clima in cui l’aria è più “libera” è quello montano a un’altitudine compresa tra i 1.000 e i 1.600 metri e soprattutto ricco di boschi. In quei luoghi, per la bassa pressione atmosferica, gli sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte, la forte irradiazione solare, le frequenti precipitazioni, il metabolismo aumenta, così l’appetito, la forza muscolare, la profondità respiratoria, l’attività cardiaca e la circolazione cutanea. Nei boschi poi l’aria è particolarmente pulita e ricca di essenze balsamiche (che vengono spesso usate come rimedi nella medicina naturale) di pini, eucalipti, timo, che penetrati nel corpo attraverso “l’albero bronchiale” fortificano l’individuo soprattutto nei riguardi delle malattie respiratorie. Ecco allora che è consigliabile l’aria montana a chi soffre di bronchiti, anemie, alle persone anziane, ai convalescenti ed è invece controindicata a chi è iperattivo, insonne, irrequieto e che soffre di palpitazioni cardiache.

L’incontro con la terra

La materia, la concretezza, la realtà, il mondo visibile, la gravità, l’umidità, gli alimenti, la fecondità, tutti appartengono all’immagine che l’uomo ha della terra. Questo elemento rappresenta la pesantezza ma anche l’ordine naturale con le piante, gli animali e gli stessi esseri umani. Tutto ciò che nasce dalla terra tornerà alla terra, simbolo così dell’eterno ciclo delle stagioni e della vita dell’individuo nelle sue continue rigenerazioni e nella capacità di avere “radici”. Rifugiarsi in campagna è per molti incontrare la sicurezza e la tranquillità della terra, riscoprire i lenti ritmi della natura, contemplare il mondo ricercando una quiete interiore.

I benefici e le controindicazioni della campagna
Spesso in quei luoghi la persona si permette di essere cullata dai colori e dagli odori della natura circostante, è più invogliata a coricarsi al tramonto e a svegliarsi all’alba, a riposarsi nelle ore centrali del giorno, ad alimentarsi in modo più semplice e sano, a muoversi in modo essenziale, a sentirsi più “natura”. Chi è ipereccitabile o soffre di insonnia, chi tende ad avere la pressione alta, gli ipertiroidei, chi ha il colesterolo elevato, tutti questi hanno grandi benefici dalla serenità e dalla calma del clima di campagna, controindicato invece nei malinconici e nei depressi perché in queste persone la “pace” circostante può essere vissuta come assenza di stimoli tanto quanto è pervaso il loro animo.

Quando arriva l’ora di partire

E’ l’ora della partenza! I bagagli sono pronti ed è ora di chiudere la propria abitazione. Arrivederci città, arrivederci lavoro, arrivederci atmosfere, sensazioni e pensieri di tutti i giorni. Arrivederci e non addio, perché qui torneremo, forse più carichi o forse più consapevoli che in realtà per circa undici mesi all’anno siamo in licenza obbligata da un’altra vita, quella della natura e delle sue energie risanatrici.

15 regole d’oro da seguire d’estate

Ecco i consigli utili per trascorrere nel modo migliore il periodo di ferie

L’esposizione al sole deve essere diretta, perciò meglio non usare schermi riflettenti; l’ora migliore per esporsi al sole è dalle 9.00 alle 12.00; prendere il sole gradualmente cominciando con 15-20 minuti

Attenzione alle ore calde anche quando si sta sotto l’ombrellone: la sabbia e l’acqua del mare riflettono la luce e ci si può scottare lo stesso

Dalle 12.00 alle 16.30 è consigliabile pranzare (si raccomandano piatti leggeri con alimenti ricchi di acqua) e poi riposare

I bambini di età inferiore a 2 anni paradossalmente perdono calore (e acqua) in maggior quantità rispetto agli adulti. Le ore migliori per loro sono dalle 9.00 alle 10.30 e dalle 17.00 in avanti

Riparare la testa con cappelli o tenerla all’ombra

Quando fa molto caldo e si prende il sole attenzione alla perdita di liquidi: bere molto ripartendo l’assunzione di acqua lungo l’arco della giornata; ridurre nell’alimentazione i grassi: quindi utilizzare meno alimenti, soprattutto se di origine animale. Limitare il consumo di salumi e di formaggi, specialmente la mozzarella, che è ricca di grassi; evitare superalcolici, carni rosse, cibi troppo caldi, bevande gassate. Queste ultime dilatano troppo lo stomaco e allungano i tempi di digestione; se si suda molto integrare il potassio che si perde con l’anguria e i succhi di frutta; quando si deve fare uno sforzo nelle ore calde bere un bicchiere d’acqua con cloruro di sodio e potassio (esistono in farmacia delle compresse adatte allo scopo); alimenti come lattuga, pomodori, carote stimolano un’abbronzatura graduale al pari degli integratori alimentari contenenti provitamina A, ferro e rame

Quando la pelle si scotta con il sole e vi è dolore al contatto sono utili anche rimedi omeopatici; propoli d’api e iperico sono le erbe lenitive in caso di scottature solari. Utili anche gli impacchi di mais e camomilla

Quando si fa il bagno in mare è bene riscaldarsi al sole prima e fare qualche esercizio fisico (anche camminare)

Non tuffarsi se si è molto sudati e, se possibile, fare prima una doccia

Il pericolo delle cosiddette congestioni è presente per circa 30 minuti, 1 ora dopo aver mangiato. E’ possibile invece fare il bagno subito dopo aver pranzato se non ci si è alimentati pesantemente e se non si sono bevute bevande ghiacciate

Appena entrati in acqua per un bagno, è bene muoversi intensamente, anche in modo disordinato; dopo qualche minuto che si è in acqua si avvertirà un certo tepore corporeo. Appena si sentono dei brividi occorre terminare il bagno; una volta usciti dall’acqua togliere il costume bagnato e asciugare leggermente il corpo; è bene asciugarsi al sole senza lavarsi con acqua dolce per permettere al sale ed anche ad altri minerali contenuti nell’acqua dia mare di penetrare nella pelle; il sale marino rinforza i capelli e ne ravviva il colore, dunque è un errore fare uno shampoo subito dopo il bagno di mare; dopo il bagno preferire bevande calde come tè, caffè o tisane a bibite ghiacciate o gelati; i crampi muscolari in acqua indicano la mancanza di esercizio fisico

Se ci si punge con un pesce ragno o una “raganella” (pesci che amano nascondersi sotto la sabbia soprattutto quando il mare è un poco mosso) immergere la parte colpita in una bacinella d’acqua calda con sale o aceto o ammoniaca

In campagna cercare di seguire i ritmi lenti della natura: coricarsi poche ore dopo il tramonto; svegliarsi presto; riposare nelle ore calde; passeggiare contemplando la natura; evitare il più possibile radio e televisione per immergersi meglio nei rumori dolci e ritmici che la campagna offreui di seguito il dottor Antonio Turetta ha elencato i cibi e gli elementi minerali che possono essere presenti e quelli che vanno eliminati nella dieta delle persone che soffrono di colite. Infine troverete alcuni suggerimenti pratici su come affrontare gli attacchi acuti della colite.

I cibi da privilegiare in campagna sono quelli locali: uova, polli, conigli, lumache, rane, non dimenticando l’uva, considerata uno degli alimenti più completi. Se poi si conoscono le erbe, la campagna offre, per fare infusi e tisane, salvia, menta, mirto e alloro

La montagna per chi fuma rappresenta l’occasione per smettere! L’aria fresca e pura aiuterà l’apparato respiratorio a disintossicarsi; almeno una volta al giorno, soprattutto al mattino presto, è tonificante passeggiare nei boschi; se è possibile si consiglia in montagna di raggiungere posti elevati a piedi, così da poter poi, riposando in cima, spaziare la vista (e la mente) nell’infinito orizzonte; ricordare che i boschi offrono mirtilli, fragole, funghi ed erbe come il timo, il ginepro, la menta.

Dott. Antonio Turetta

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