Fumare tra i 50 e 60 anni, fa più che raddoppiare il rischio di essere vittima di demenza senile e Alzheimer, venti anni dopo.
E' il risultato di uno studio, pubblicato su 'Archives of
Internal Medicine', realizzato con l'obiettivo di valutare il legame tra il tabagismo nelle persone di mezza età e i rischi a lungo termine, a distanza di due o tre decenni.
Lo studio, coordinato da Minna Rusanen, è stato realizzato su 21.123 persone tra le 33.108 che avevano partecipato al Multiphasic Health Chekup tra il 1978 e il 1985, quando avevano tra i 50 e i 60 anni, e che erano ancora vive nel 1994.
Tra le domande fatte ai partecipanti c'erano quelle sull'abitudine al fumo. Tra gli oltre 21 mila pazienti prescelti, i ricercatori hanno cercato quelli con diagnosi di morbo di Alzheimer o demenza vascolare.
In totale, in 23 anni erano 5.367 le persone (25,4 %) con queste patologie, di cui 1.136 di malattia di Alzheimer e 416 casi di demenza vascolare.
I risultati sono stati valutati tenendo conto di alcuni fattori di rischio come l'età, il sesso, il livello d'istruzione, l'etnia, l'eventuale matrimonio, presenza di diabete, malattie cardiache, consumo d'alcol e altro. e ne è risultato che chi aveva fumato più di due pacchetti al giorno presentava un elevato rischio di demenza.
Autori ed affiliazioni
Minna Rusanen, MD; Miia Kivipelto, MD, PhD; Charles P. Quesenberry Jr, PhD; Jufen Zhou, MS; Rachel A.
Whitmer, PhD
Departments of Neurology, University of Eastern Finland (Drs Rusanen and Kivipelto) and Kuopio University Hospital (Dr Rusanen), Kuopio, Finland; Karolinksa Aging Research Center, Stockholm, Sweden (Dr Kivipelto); and Kaiser Permanente Division of Research, Oakland, California (Drs Quesenberry and Whitmer and Ms
Zhou).
Per saperne di più
Arch Intern
Med. 2011;171(4):333-339.
doi:10.1001/archinternmed.2010.393
(MDN)
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