Uno studio del Karolinska Institutet ha mostrato che vi è un rapporto tra decadimento, e quindi efficacia dei farmaci, ed esposizione alla luce del sole. Vi è quindi un rapporto con le stagioni.
I risultati dello studio, pubblicato sul giornale scientifica Drug Metabolism & Disposition, contribuiscono a spiegare le variazioni di efficacia dei farmaci da persona a persona e come l'ambiente influenza la capacità del corpo di rapportarsi alle tossine.
Lo studio si basa su dati di 70.000 analisi di pazienti a cui sono stati controllati, regolarmente, i livelli di farmaci immunosoppressori nei sangue, a seguito di trapianti.
Il legame è rappresentato dalla vitamina D, la cui produzione è stimolata dalla luce del sole e da un enzima
conosciuto come CYP3A4.
Semplificando, la vitamina D stimola la quantità dell'enzima CYP3A4, coinvolto nel sistema di disintossicazione del fegato, abbattendo quindi la quantità di farmaci presenti nell'organismo.
Lo studio ha verificato l'effetto nei confronti di due composti, tacrolimus e sirolimus e sarà ora necessario verificare in quali altri casi questo avvenga.
Afferma Jonatan Lindh del Department of Laboratory Medicine, uno degli scienziati che hanno condotto lo studio: "Se la capacità di degradare un farmaco aumenta, si rendono necessarie dosi maggiori per ottenere lo stesso effetto."
Gli effetti della vitaminaD sul CYP3A4 erano già stati dimostrati in culture di cellule, ma ora, per la prima volta, si dimostra che l'esposizione alla luce del sole può influire sulla sensibilità individuale ai farmaci.
Per saperne di più
Vedi la pagina in inglese di questa notizia e
Lindh JD, Andersson ML, Eliasson E, Björkhem-Bergman L
Seasonal variation in blood drug concentrations and a potential relationship to vitamin
Drug Metabolism & Disposition
(MDN)
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