In uno studio sui topi, gli scienziati della Mayo Clinic Florida hanno dimostrato
che vi è una nuova strategia possibile per trattare il diabete umano di tipo 2.
Attualmente si punta a stimolare la produzione di insulina da parte del pancreas o si inietta direttamente insulina.
Il nuovo studio, pubblicato il 9 giugno 2011 su PLos ONE ha mostrato che anche un approccio diverso potrebbe essere efficace per trattare il diabete, cioè inibendo la degradazione
dell'insulina, dopo che viene secreta dal pancreas.
Spiega Malcolm A. Leissring, Ph.D., from Mayo Clinic's Department of Neuroscience, coordinatore dello studio: "I livelli di insulina nel sangue riflettono l'equilibrio tra
quanta ne è stata secreta e quanto rapidamente è
decaduta. Bloccare il decadimento dell'insulina è semplicemente un metodo alternativo per raggiungere lo stesso obiettivo."
I ricercatori hanno verificato l'idea studiando topi nei quali l'enzima che degrada l'insulina (IDE) era stato inibito o cancellato geneticamente.
IDE è una macchina molecolare che normalmente "mastica" l'insulina, rompendola in pezzi più piccoli. I livelli di insulina nel sangue sono, in parte controllati da questo processo.
Comparato con i topi normali, i topi con l'IDE inibito avevano, nel complesso, più insulina, pesavano meno ed erano più efficienti nel controllare i livelli di zucchero nel sangue.
Queste scoperte hanno suggerito che un farmaco che inibisca l'IDE possa essere utile per curare il diabete.
Il gruppo del Dr.Leissring sta lavorando attivamentein questa direzione.
Come riportato in uno studio separato, lo scorso anno su PLoS ONE, il Dr. Leissring ed i suoi colleghi hanno sviluppato i primi potenti e selettivi inibitori di IDE, ed ora ne si apprestano a testare gli ultimi inibitori creati in modelli animali di diabete.
Per saperne di più vedete la versione inglese di questa notizia e
Mayo Clinic
(MDN)
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