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Una protesi riaccende la memoria nei cervelli danneggiati dei topi (30/06/2011)

 

Gli scienziati hanno trovato l'interruttore che accende e spegne la memoria. Nei topi.
Usando una protesi che duplica i segnali neurali associati con la memoria, gli scienziati sono riusciti a replicare, nei ratti, la funzione cerebrale associata con comportamenti appresi nel lungo periodo, anche quando agli animali erano stati somministrati farmaci per dimenticare.

"Accendi l'interruttore ed il topo ricorda, spegnilo ed il topo dimentica," spiega Theodore Berger del USC Viterbi School of Engineering's Department of Biomedical Engineering.
Berger è il principale autore di un articolo che sarà pubblicato sul Journal of Neural Engineering. Il suo gruppo ha lavorato con scienziati della Wake Forest University ottenendo progressi sulla comprensione dell'area cerebrale chiamata ippocampo e sul suo ruolo nell'apprendimento.

In questo esperimento i ricercatori hanno insegnato ai topi un compito: scegliere la leva da schiacciare per ottenere la ricompensa.
Il gruppo di Sam A. Deadwyler del Wake Forest Department of Physiology and Pharmacology, ha registrato i cambiamenti all'interno delle due maggiori parti dell'ippocampo, CA3 e CA1, nel cervello. Uno studio precedente ha dimostrato che durante il processo di apprendimento, l'ippocampo converte la memoria a breve termine in memoria a lungo termine.
CA3 e CA1 interagiscono per creare la memoria a lungo termine.

Interrompendo farmacologicamente le normali interazioni neurali tra le due aree, i topi hanno perso la memoria a lungo termine, mantenendo solo quella a breve.

I ricercatori hanno poi creato un duplicato artificiale dell'ippocampo, che ne riproducesse le interazioni tra CA3 e CA1, riuscendo a far tornare la memoria ai topi cui era stata chimicamente bloccata.

Utilizzando lo stesso apparato su topi non trattati chimicamente, hanno poi ottenuto un rafforzamento della memoria.

Il prossimo passo sarà quello di verificare questi risultati su dei primati, delle scimmie, nell'intento di realizzare delle protesi che possano aiutare pazienti affetti da Alzheimer o colpiti da ictus cerebrale o da trauma.

Oltre a Deadwyler e Berger, gli altri autori sono, dall'USC, BME Professor Vasilis Z. Marmarelis e Research Assistant Professor Dong Song, e dalla Wake Forest, Associate Professor Robert E. Hampson e Post-Doctoral Fellow Anushka Goonawardena.

Per saperne di più
University of Southern California
“A Cortical Neural Prosthesis for Restoring and Enhancing Memory.” (Berger et al 2011 J. Neural Eng. 8 046017)

(MDN)

 


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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