Una "proteina della sopravvivenza" protegge il cervello dagli effetti di un insulto (nei topi),
interferendo con la morte di particolari cellule implicate anche nelle complicazioni da diabete e da attacco cardiaco.
La scoperta è dei ricercatori del Johns Hopkins ed è riportata sull'edizione del 22 maggio del giornale Nature Medicine.
La nuova proteina, chiamata Iduna, è uno degli elementi di risposta del cervello davanti ad un attacco grave ma non letale.
Secondo Valina Dawson, Ph.D., docente di neurologia e neuroscienze al Johns Hopkins Institute of Cell Engineering: "Apparentemente, quel che non ti uccide ti rende più forte. Questa risposta protettiva è
risultata estesa nel difendere neuroni, cellule gliali e vasi sanguigni dell'intero cervello. Non si tratta di dilazionarne la morte, ma di una vera protezione che dura per circa 72 ore."
Il gruppo di ricercatori ha trovato che Iduna lavora interrompendo una cascata di eventi molecolari, presente nei più comuni e diffusi tipi di morte delle cellule cerebrali, chiamata parthanatos, presente in casi di ictus, Morbo di Parkinson, diabete ed infarto.
Legandosi con una molecola nota come PAR polymer, Iduna previene l'ingresso nel nucleo delle cellule, di un fattore di induzione della morte delle cellule stesse, AIF.
Oltre a Valina e Ted Dawson, altri autori dell'Hopkins nella ricerca sull'Iduna sono stati Shaida A. Andrabi, HoChul Kang, Yun-Il Lee, Jian Zhang, Zhikai Chi, Andrew B. West, Raymond C. Koehler and Guy G. Poirier. Altri autori comprendono Jean-Francios Haince of Centre Hospitalier Universitaire de Quebec.
Per saperne di più vedi la pagina in inglese di questa notizia e
The Johns Hopkins Medicine
(MDN)
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