Nel 2007 un alluce artificiale applicato ad una mummia egiziana trovata in una tomba vicino all'antica città di Tebe, poteva provare di essere la prima protesi funzionante della storia.
Gli archeologi ipotizzarono che fosse appartenuta ad una donna di 50/60 anni che aveva perso l'alluce per complicazioni derivate dal diabete.
Un secondo manufatto, chiamato il Greville Chester Great Toe, proveniente da un collezionista che lo aveva acquistato per il British Museum di Londra, era stato realizzato con tela, colla e gesso e
veniva datato tra il 1295 ed il 664 prima di Cristo.
Secondo gli scienziati che hanno fatto provare delle repliche perfette a dei volontari, i due alluci artificiali potrebbero rappresentare le prime due protesi funzionali della storia.
La dottoressa Jacky Finch dello University of Manchester’s KNH Centre for Biomedical Egyptology, ha recrutato due volontari che avevano perso il loro alluce, in modo da provare repliche perfette
al Gait Laboratory at Salford University’s Centre for Rehabilitation and Human Performance Research.
A questi è stato richiesto di portare le protesi assieme ad una replica di antichi sandali egizi e, anche se non ci si aspettava che i risultati fossero esattamente come se ci fosse un dito vero, uno dei volontari è riuscito a camminare estremamente bene con ambedue gli alluci artificiali. Non sono nemmeno stati riscontrati significativi incrementi di pressione sulla pianta dei piedi mentre entrambi i volontari hanno dichiarato di aver trovato le protesi del Cairo particolarmente confortevoli.
Per saperne di più
The University of Manchester
(MDN)
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