La cattiva fama e la paura dei radicali liberi potrebbero essere esagerate.
Secondo un nuovo studio condotto dagli scienziati del Karolinska Institutet e pubblicato sul Journal of Physiology, i radicali liberi agiscono come sostanze che regolano la corretta intensità del battito cardiaco.
I radicali liberi sono molecole che reagiscono rapidamente con altre sostanze nel corpo, e, in certi casi, danneggiando le cellule possono avere effetti negativi sulla salute. I radicali liberi possono essere contrastati da sostanze conosciute come "antiossidanti", presenti in molti alimenti.
Secondo il professor Håkan Westerblad che ha condotto lo studio: "Come sempre, in ogni cosa, è una questione di moderazione. In condizioni normali, i radicali liberi agiscono come
importanti sostanze regolatrici, ma livelli molto alti, o prolungati, possono portare alla malattia."
Quando il cuore è soggetto a diversi tipi di stress il sistema nervoso simpatico stimola i recettori beta-adrenergici sulla superficie delle cellule del muscolo cardiaco. Ciò porta molti cambiamenti all'interno delle cellule, uno dei quali è la fosforilazione delle proteine.
Questo fa sì che le contrazioni delle cellule diventino più forti ed il cuore batta più forte.
Questo studio ha dimostrato che la stimolazione dei ricettori beta-adrenergici porta anche ad una maggiore produzione di radicali liberi nei mitocondri delle cellule, e ciò contribuisce a maggiori contrazioni delle cellule stesse.
Quando gli scienziati hanno messo in contatto le cellule con antiossidanti, la maggior parte dell'effetto della stimolazione beta-adrenergica delle cellule del muscolo cardiaco è scomparsa.
Il risultato rivela un
meccanismo di regolazione della produzione della forza nel cuore, che era fino ad ora sconosciuta, e può portare ad una migliore comprensione dei vari tipi di insufficienza cardiaca.
Conclude Håkan Westerblad: "I radicali liberi giocano un importante ruolo, dato che contribuiscono alla capacità del cuore di pompare più sangue in situazioni di particolare stress. Per contro, lo stress persistente può portare a insufficienza cardiaca, e livelli
cronicamente alti di radicali liberi può essere, qui, parte del problema."
Per saperne di più, autori e fonti
Daniel C Andersson, Jérémy Fauconnier, Takashi Yamada, Alain Lacampagne, Shi-Jin Zhang, Abram Katz & Håkan Westerblad
Mitochondrial production of reactive oxygen species contributes to the beta-adrenergic stimulation of mouse cardiomycytes
The Journal of Physiology, online 28 February 2011, paper issue 1 April 2011
Karolinska Institutet
(MDN)
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