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Secondo un nuovo studio pubblicato sul numero del 6 aprile 2011 di Science Translational Medicine, un piccolo campione di secrezione genitale rivela le probabilità di trasmettere l'infezione da HIV al partner.
Misurare la quantità di HIV presente nei liquidi genitali può rappresentare un mezzo per verificare l'efficacia delle terapie effettuate in persone con il virus.
L'imponente studio realizzato in sette stati africani (Botswana, Kenya, Rwanda, South Africa, Tanzania, Uganda and Zambia), ha seguito 2.500 coppie eterosessuali nelle quali un partner era affetto da HIV e l'altro
no.
Nella maggior parte delle coppie la persona infetta era la donna.
Per 2 anni Jared Baeten, assistant professor of global health alla University of Washington in Seattle ed i suoi colleghi, hanno tenuto sotto controllo le coppie ogni 3 mesi mentre venivano anche fatti test per l'HIV, supporto psicologico e prevenzione.
Durante lo studio sono stati contagiati i partner di 78 coppie.
I ricercatori hanno misurato i livelli di HIV nei campioni genitali di quegli individui che hanno trasmesso il virus al loro partner, e li hanno comparati con i livelli degli altri.
Sono stati raccolti campioni di secrezioni dalla cervice delle donne e campioni si liquido seminale dagli uomini e ne è risultato che più alta era la concentrazione di virus HIV, più erano le probabilità di contagio.
E' importante sottolineare che le concentrazioni genitali prevedevano il contagio indipendentemente dai livelli di HIV nel sangue.
I risultati hanno convalidato 20 anni di ricerche e dozzine di studi che miravano ad individuare nella misura del virus HIV nei liquidi genitali la strada per misurare la capacità di infettare.
Ulteriori studi saranno in grado di specificare i livelli in modo da rendere attendibile questo mezzo di misura.
Per saperne di più
"Genital HIV-1 RNA Levels Predict Risk of Heterosexual HIV-1 Transmission," por J.M. Baeten; E. Kahle; J.R. Lingappa; R.W. Coombs; N.R. Mugo; A. Wald; L. Corey; D. Donnell; M.S. Campbell; J.I. Mullins; C. Celum en University of Washington en Seattle, WA; S. Delany-Moretlwe en University of the Witwatersrand en Johannesburgo, Sudáfrica; E. Nakku-Joloba en Makerere University en Kampala, Uganda; N.R. Mugo en University of Nairobi en Nairobi, Kenia; A. Wald; L. Corey; D. Donnell en Fred Hutchinson Cancer Research Center en Seattle, WA.
American Association for the Advancement of Science
(MDN)
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