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Oltre all'effetto diretto sulla salute (come le patologie cardiovascolari ed il diabete), l'obesità è sempre più sospettata di avere un ruolo nella prognosi del cancro al seno, ed in particolare nella propensione a svilupparsi.
Tuttavia, fino ad ora, non era stato dimostrato alcun rapporto diretto causa/effetto.
E' avvenuto ora, grazie alla collaborazione tra due gruppi di ricercatori, dell'Inserm, CNRS e dell'Université Paul Sabatier.
La ricerca ha evidenziato, in vitro ed in vivo, la presenza di cellule adipose, chiamate adipociti, vicino al tumore del seno.
Questi adipociti hanno specifiche caratteristiche biologiche: quando associate con tumori sono in grado di modificare le caratteristiche delle cellule tumorali, rendendole più aggressive.
I risultati di questo lavoro sono su Cancer Research del 1 aprile 2011.
Numerosi studi statistici hanno correlato l'obesità con l'aggressività del tumore al seno nelle donne, senza riuscire a spiegare il fenomeno. Per farlo i ricercatori hanno studiato le comunicazioni tra cellule adiposi e tumorali.
La parte esterna del seno è composta, essenzialmente, da cellule adipose. Oltre ad immagazzinare e rilasciare grassi, queste cellule producono anche numerose proteine.
Per verificare l'eventuale ruolo di queste cellule adipose nello sviluppo del
tumore al seno, i ricercatori, guidati da Philippe Valet all'Institut des Maladies Métaboliques et Cardiovasculaires (Inserm/Université Paul Sabatier) e Catherine Muller all'Institut de Pharmacologie et de Biologie Structurale (CNRS/Université Paul Sabatier), hanno utilizzato una co-cultura di cellule tumorali mammarie e di adipociti.
In presenza delle cellule tumorali, gli adipociti cambiano la secrezione di alcune proteine, come la proteina antinfiammatoria interleukina-6 (IL-6).
Gradatamente, gli adipociti stabiliscono con il tumore una reale interazione che porta all'aumento del suo "potenziale di colonizzazione", e quindi, della sua aggressività.
I ricercatori hanno osservato che quando vengono iniettate nei topi cellule tumorali co-coltivate con adipociti, aumenta la capacità del tumore di creare metastasi, e gli stessi cambiamenti degli adipociti sono stati trovati negli umani, confermando l'importanza del fenomeno.
I ricercatori hanno anche osservato che, in prossimità di tumori di taglia grande, con interessamento dei gangli, è stata trovata una maggiore quantità di interleukina-6 (IL-6) negli adipociti.
Questo lavoro è stato sostenuto finanziariamente dall’Institut National du Cancer.
Autori e fonti
“Cancer-associated adipocytes exhibit an activated phenotype and contribute to breast cancer invasion”,
Béatrice Dirat (1,2,3), Ludivine Bochet (1,2,3), Marta Dabek (1,2), Danièle Daviaud (1,3), Stéphanie Dauvillier (1,2), Bilal Majed (4), Yuan Yuan Wang (1,2,3), Aline Meulle (1,2,3), Bernard Salles (1,2), Sophie Le Gonidec (1,3), Ignacio Garrido (5), Ghislaine Escourrou (6), Philippe Valet (1,3) and Catherine Muller (1,2)
(1) Université de Toulouse, UPS, F-31077 Toulouse, France
(2) CNRS ; Institut de Pharmacologie et de Biologie Structurale F-31077 Toulouse, France
(3) Institut National de la Santé et de la Recherche médicale, INSERM U1048, F-31432 Toulouse, France
(4) Département de Biosatistiques, Institut Curie, 75005, Paris, France et Unité d’Epidémiologie et de Recherche
Clinique, Hôpital d’Arras, 62000 Arras, France.
(5) Département de Chirurgie Oncologique, Institut Claudius Regaud, 31052 Toulouse, France
(6) Service d’Anatomo-Pathologie, Hôpital de Rangueil, 31403 Toulouse, France.
Cancer Research, 1er avril 2011.
http://www.inserm.fr/
(MDN)
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