Cannabis

Cannabis e Parkinson: su 1.348 questionari sottoposti a pazienti tedeschi affetti da Morbo di Parkinson più dell’8% ha dichiarato di fare uso di prodotti a base di cannabis, ricevendone un effetto benefico nel 54% dei casi.

Le informazioni sulle modalità di somministrazione della terapia ai pazienti intervistati sono molto scarse anche se l’uso di cannabinoidi a scopo terapeutico è legale sia in Germania che in Italia.

Nella pagina del Ministero della Salute (vedi link a fine articolo) sono presenti le modalità e le norme relative all’uso terapeutico dei cannabinoidi in Italia.

Il Prof. Dr. med. Carsten Buhmann, Dipartmento di Neurologia del Centro medico universitario Hamburg-Eppendorf di Amburgo ha coordinato la ricerca.

I ricercatori hanno voluto valutare la percezione dei pazienti relativa alla cannabis terapeutica e le esperienze di quelli che già usano prodotti a base di cannabis.

E’ stato realizzato un sondaggio nazionale, trasversale, basato su un questionario tra i membri dell’Associazione tedesca Parkinson (Deutsche Parkinson Vereinigung e.V.), che è il più grande raggruppamento (quasi 21.000 membri) di pazienti con il Morbo di Parkinson nei paesi di lingua tedesca.

I questionari sono stati inviati nell’aprile 2019 con la rivista dei membri dell’associazione e sono stati distribuiti anche nella clinica dei ricercatori.

I risultati hanno mostrato che l’interesse per la cannabis medica tra i pazienti era alto, ma la conoscenza sui diversi tipi di prodotti era limitata.

Il 51% degli intervistati era a conoscenza della legalità della cannabis medicinale e il 28% era a conoscenza delle diverse vie di somministrazione (inalazione contro somministrazione orale), ma solo il 9% era consapevole della differenza tra THC e CBD.

Più dell’8% dei pazienti stava già usando cannabinoidi e più della metà di questi utenti (54%) ha riferito di averne avuto un effetto clinico benefico.

La tollerabilità generale è risultata risultata buona.

Più del 40% degli utenti ha riferito che l’uso di cannabinoidi ha aiutato a gestire il dolore e i crampi muscolari, e più del 20% degli utenti ha riferito una riduzione della rigidità (acinesia), congelamento, tremore, depressione, ansia e gambe senza riposo.

I pazienti hanno riferito che i prodotti di cannabis inalati contenenti THC erano più efficaci nel trattare la rigidità rispetto ai prodotti orali contenenti CBD, ma erano leggermente meno ben tollerati.

Il Prof. Dr. med. Buhmann ha spiegato che i dati hanno confermato il grande interesse da parte di pazienti per il trattamento con cannabis medicinale, ma anche una mancanza di conoscenza delle modalità di assunzione e soprattutto delle differenze tra i due cannabinoidi principali, THC e CBD”.

Secondo il Prof.Buhmann i medici dovrebbero considerare questi aspetti quando consigliano ai loro pazienti il trattamento con la cannabis medicinale.

I dati raccolti possono aiutare i medici a decidere quali pazienti potrebbero trarne beneficio, quali sintomi potrebbero essere affrontati e quale tipo di cannabinoide e la via di somministrazione potrebbero essere adatti.

L’assunzione di cannabis potrebbe essere correlata a un effetto placebo a causa delle elevate aspettative e del condizionamento del paziente, ma anche questo può essere considerato un effetto terapeutico.

Va sottolineato, tuttavia, che i risultati si basano su relazioni soggettive di pazienti e che sono urgentemente necessari ulteriori studi clinicamente appropriati.

Vedi anche:
Il Morbo di Parkinson nella Medicina Tradizionale Cinese (12/04/2021)
Link…

Per saperne di più
Cannabis in Parkinson’s Disease: The Patients’ View
Link…

Ministero della Salute
Uso medico della cannabis
Link…

Marco Dal Negro
Antonio Turetta

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