E' noto che la carenza di sonno provoca diversi problemi alla salute;
l'ultimo scoperto è l'ictus, messo in relazione con una quantità insufficiente di sonno.
Lo studio è stato realizzato da ricercatori della University of Alabama at
Birmingham e dimostra che anche persone con un indice di massa corporea nella norma, cioè né troppo grasse né troppo magre, che sono a basso rischio di apnee notturne e che non presentano una storia familiare nella quale vi sia la presenza di ictus, hanno mostrato una maggiore incidenza di sintomi di ictus se dormono troppo poco.
Lo studio, presentato alla SLEEP 2012 conference in Boston, si riferisce a dati sul sonno comunicati da 5.666 persone di 45 anni o più di età,
seguite per un periodo di tre anni.
Persone con indice di massa corporea compreso tra 18,5 e 24,99, considerato come ottimale, a basso rischi di apnea ostruttiva nel sonno, hanno evidenziato un rischio di sintomi di ictus quattro volte maggiore nei partecipanti che dormivano meno di sei ore, rispetto ai partecipanti
con le stesse caratteristiche ma che dormivano sette o otto ore per notte. Lo studio non ha trovato associazione tra brevi periodi di sonno e sintomi di ictus tra i partecipanti sovrappeso o obesi.
Secondo Megan Ruiter, Ph.D., che ha condotto lo studio i risultati sono stati il più possibile depurati dai fattori di rischio come ipertensione, colesterolo alto, problemi di respirazione nel sonno ed eccessivo peso corporeo.
Susan Harding, M.D., specialista del sonno che non ha preso parte allo studio, non si stupisce di questi risultati e Harding, direttore del UAB's Sleep/Wake Disorders Center, ricorda che è è noto che il troppo poco sonno notturno è associato a problemi cardiaci anche mortali: ciò che differenzia questo studio è il fatto di avere realizzato la ricerca tra persone di peso normale, che vuol dire che sono meno soggette a diabete, che è un fattore di rischio di ictus.
Megan Ruiter spiega ancora che lo studio ha anche trovato differenze nel rischio di sintomi dell'ictus legate al gruppo etnico di appartenenza, infatti gli afro-americani che dormono prevalentemente sonni brevi mostrano più
frequentemente i sintomi dell'ictus.
I ricercatori sono consapevoli del fatto che essendo i dati riportati dai partecipanti l'accuratezza dei dati può variare e questo può rappresentare un limite dello studio.
Sarà ora necessario comprendere l'eventuale peso della qualità e dell'eventuale frammentazione del sonno.
Per saperne di più
The University of Alabama at Birmingham
( MDN )
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