Secondo uno studio U.S.A. gli adulti anziani che bevono caffè, decaffeinato o no, hanno un rischio di morte minore rispetto agli altri che non bevono caffè.
Ma cosa vuol dire, esattamente? Vuol dire che analizzando i dati di 400.000 persone i ricercatori hanno trovato una relazione casuale, non causale, tra i bevitori di caffè e la mortalità legata a patologie cardiache o agli
ictus, incidenti ed accidenti vari, diabete, infezioni, ma non ai tumori.
Sono i risultati dell'analisi dei dati di un enorme numero di persone anziane che sono state
controllate dopo avere depurato i dati dagli effetti di altri fattori di rischio riguardanti la mortalità, come il fumo o il consumo di alcol.
In ogni modo i ricercatori mettono le mani avanti avvertendo di non essere sicuri che queste associazioni significhino, attualmente, che bere caffè faccia vivere più a lungo.
I ricercatori hanno trovato che i meccanismi attraverso i quali il caffè protegge dalla morte, se effettivamente ci dovesse essere una relazione causale di questo tipo, non sono chiari perch[ il caffè contiene più di 1.000 composti che potrebbero avere effetti sulla salute. L'avvertimento viene da Neal Freedman, Ph.D., Division of Cancer Epidemiology and Genetics, NCI, che ha, con i suoi colleghi analizzato i dati. I
risultati dello studio sono stati pubblicati sul numero del 17 maggio 2012 del New England Journal of Medicine.
Freedman ed i suoi colleghi hanno analizzato le associazioni tra il consumo di caffè e la morte di 400.000 american, donne e uomini di età compresa tra i 50 ed i 71 anni che hanno partecipato all'NIH-AARP Diet and Health Study. Le informazioni riguardanti il consumo di caffè sono state raccolte attraverso questionari all'inizio dello studio tra il 1995 ed il 1996. I partecipanti sono stati seguiti fino alla morte, o comunque fino al 31
dicembre 2008.
L'associazione tra il consumo di caffè
e la diminuzione del rischio di morte è aumentata con l'aumentare delle quantità consumate. Rispetto a uomini e donne che non bevevano caffè quelli che ne bevevano tre o più
tazze al giorno avevano un rischio di morte
inferiore del 10%.
Non vi era relazione tra caffè, rischio di morte e cancro, per le donne, mentre per gli uomini vi era un minimo rischio che legava il consumo con un aumento di pericolo di tumore.
Un altro elemento da evidenziare è che non è stato possibile valutare la variabile
legata al tipo di preparazione del caffè: espresso, bollito, filtrato, anche se i ricercatori ritengono che questa variabile possa essere rilevante ai fini dell'effetto protettivo del caffè.
La conclusione degli studiosi è stata che, anche se non è stato possibile trovare una relazione di causa/effetto tra il consumo di caffè ed il minor rischio di morire, si può perlomeno affermare che il caffè non dovrebbe fare male.
Complimenti!
Per saperne di più
National Institutes of Health
(NIH)
( MDN
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