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Saliva e diabete: un enzima nella bocca regola il glucosio nel sangue (19/04/2012)

 

Un enzima nella saliva contribuisce a regolare il glucosio nel sangue in seguito all'assunzione di amidi. Mangiare cibi contenenti amidi non influisce per tutte le persone nello stesso modo, dipende dalla produzione di amilasi, un enzima presente nella saliva in quantità determinata geneticamente. L'amilasi rompe gli amidi assunti col cibo e più amilasi abbiamo in bocca meno zuccheri nel sangue avremo.

"La digestione comincia in bocca" dicevano i nostri vecchi ed avevano ragione. Ciò che l'esperienza aveva elaborato nel tempo è stato appena riconfermato da uno studio realizzato dagli scienziati del Monell Center di Philadelphia.

La saliva potrebbe essere il punto di partenza per nuove strategie di cura del diabete. I ricercatori dell'Istituto Monell di Philadelphia hanno scoperto la funzione fino ad oggi sconosciuta dell'enzima amilasi ed il meccanismo che la lega all'insulina, in uno studio pubblicato su Journal of Nutrition.

Gli scienziati hanno studiato due gruppi di adulti in buona salute che avevano, rispettivamente, un tasso di amilasi nella saliva molto alto o molto basso, controllando la loro reazione all'ingestione di un amido.

Si è scoperto così che i pazienti con maggiore tasso di amilasi avevano una glicemia più stabile e più bassa degli altri nelle due ore successive all'ingestione di prodotti a base di amido.
Si è osservato, in pratica, una sorta di controllo da parte dell'amilasi sull'insulina.

Abigail Mandel, Ph.D., nutrizionista al Monell Center, spiega che le persone con alti livelli di amilasi sono più adatte ad assumere cibi contenenti amidi che vengono rapidamente digeriti mantenendo i livelli di glucosio nel sangue equilibrati.
Il contrario vale per chi ha bassi livelli di amilasi. Queste persone dovranno stare attenti all'indice glicemico dei cibi che mangiano se vorranno mantenersi in buona salute.

A questo punto ci si potrebbe porre qualche domanda in merito alle sollecitazioni generalizzate nei confronti di diete più o meno mediterranee ad alto contenuto di amidi ricordando che l'alimentazione migliore è quella più varia e che non si possono proporre diete valide per tutti, specialmente quando si è in presenza di situazioni problematiche.

I risultati dello studio aprono prospettive interessanti nella ricerca anche se non possono avere un utilizzo immediato ma saranno necessari altri studi per confermarne i risultati. Ora il gruppo del Monell Chemical Senses Center lavorerà su di una più precisa identificazione del meccanismo che lega amilasi e insulina.

Per saperne di più
Monell Chemical Senses Center

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Ora i dentisti possono identificare pazienti con diabete o pre-diabete non diagnosticati (08/09/2011)

( Marco Dal Negro )

 


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