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Nati per parlare, studio italiano dimostra una predisposizione innata (17/11/2011)

 

Siamo nati per parlare. Già nei primi giorni di vita, infatti, nel cervello dei neonati è attivo un network di connessioni deputate al linguaggio. A fotografare per la prima volta questa 'rete' è un gruppo di scienziati dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, coordinati da Daniela Perani, in uno studio pubblicato su 'Pnas'.
La ricerca è stata condotta su 15 neonati sani, partoriti a termine, provenienti da un contesto familiare monolingue.

L'apprendimento spontaneo e relativamente rapido del linguaggio da parte dei bambini tramite gli stimoli che ricevono dall'ambiente - ricorda una nota dell'Irccs di via Olgettina - è un tratto tipico dell'essere umano e che ha da sempre fatto pensare a una predisposizione innata all'acquisizione di questa competenza. Le tecniche di neuroimmagine negli ultimi anni hanno mostrato che il linguaggio sin dai primi mesi di vita attiva una rete bilaterale frontotemporale, con un predominio dell'emisfero sinistro del cervello.
Ma che tale rete attivata e sensibile, che rappresenta il sistema neurale dedicato al linguaggio, fosse già presente alla nascita era ancora una questione aperta.

Il gruppo di Perani ora ha chiuso il cerchio, misurando l'attivazione cerebrale in bebè da uno a 3 giorni di vita, ai quali veniva fatta sentire una fiaba in tre diverse condizioni: discorso normale, con l'intonazione espressiva con cui abitualmente ci si rivolge ai bambini; discorso a labbra chiuse, in cui veniva rimossa l'informazione fonologica delle singole parole, lasciando intatta la prosodia (accenti, ritmo e intonazione); discorso appiattito in cui veniva distrutta la prosodia. Questo per poter comprendere quali aree del cervello sono coinvolte nell'elaborazione dei singoli suoni e dell'intera prosodia, aree che negli adulti sono differenti.

L'equipe milanese ha dimostrato che le regioni cerebrali note come appartenenti al sistema del linguaggio negli adulti e nei bambini sono attivate anche nei neonati quando viene presentata loro uditivamente la fiaba. Inoltre, le stesse aree che si attivano fortemente nell'emisfero sinistro con il discorso normale sono meno attive con il discorso a labbra chiuse, e non si attivano del tutto nel discorso appiattito.
"Ciò suggerisce che i neonati elaborino prevalentemente informazioni fonologiche, relative al suono e alla prosodia, e che siano molto più sensibili a stimoli biologici", spiegano gli autori. "I risultati ottenuti indicano che anche nei neonati a soli due giorni vita il substrato neurale legato al linguaggio è del tutto attivo in entrambi gli emisferi.

La ricerca ha dimostrato anche che le connessioni funzionali e strutturali all'interno della rete neurale sono immature: ci sono infatti forti connessioni solo tra i due emisferi cerebrali, a differenza degli adulti in cui le connessioni importanti per il linguaggio sono soprattutto intraemisferiche sinistre.
Sebbene quindi il cervello risponda al linguaggio parlato già alla nascita, dimostrando le sue predisposizioni innate e adatti la sua fisiologia agli stimoli specifici, le connessioni intraemisferiche funzionali al linguaggio maturano progressivamente e si stabiliscono durante la crescita tramite l'esposizione al contesto linguistico". 
Questi risultati, commenta Perani, "rivelano per la prima volta la presenza di una predisposizione al linguaggio di sistemi cerebrali già alla nascita. Il nostro gruppo aveva già dimostrato la presenza di una specializzazione cerebrale anche per la musica nei neonati già dai primi giorni di vita. Evidenze entrambe importanti per le basi biologiche delle funzioni nervose. Questi sistemi per il linguaggio sono tuttavia immaturi, sia da un punto di vista anatomico sia funzionale. Questa immaturità del sistema spiega l'importanza dell'ambiente per lo sviluppo completo del linguaggio e contribuisce alla comprensione dei disturbi evolutivi del linguaggio, dove per motivi ancora da scoprire non si sviluppano adeguatamente le connessioni funzionali e anatomiche dei sistemi neurali alla base del linguaggio".

 


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