Evitare i germi per prevenire le malattie è un luogo comune per molti. Lavarsi spesso le mani, non diffondere i germi con colpi di tosse o starnuti. Queste sono alcune delle regole che gli esseri umani imparano.
Ma le piante, che sono vulnerabili ai patogeni, devono arrangiarsi da sole.
Crescono dove vengono piantate, in un ambiente pieno di microbi ed altre sostanze
pronti ad attaccare.
Ora i ricercatori stanno imparando, dalla risposta immunitaria delle piante, nuove informazioni che possono aiutarli a comprendere meglio la capacità umana di allontanare la malattia ed evitare le malattie autoimmuni.
In giugno, sul giornale Science sono stati pubblicati i risultati di una ricerca
fatta da gli scienziati della Texas AgriLife Research su di una unica cabina di regia che controlla come una pianta accende e spegne il proprio sensore immunitario.
Spiega la dottoressa Libo Shan,
biologa molecolare delle piante presso AgriLife Research e principale
autrice dell'articolo pubblicato: "Le piante e gli animali vivono le loro vite per lo più in buona salute
nonostante siano in contatto con molti microbi patogeni. Nel mondo, gli scienziati si sono interessati al modo in cui un ospite sano riesce a difendersi dalle
invasioni dei patogeni, adeguando le risposte difensive al calare dei fattori di rischio derivati dalle aggressioni."
Il gruppo di ricerca ha identificato una unica regia nella quale BAK1, una proteina coinvolta con il controllo della morte delle cellule e con la regolazione dell'ormone della crescita, recluta due enzimi, PUB12 e PUB13, per la sensibilità del sistema immunitario e la regolazione della risposta immunitaria.
Sostanzialmente, le cellule della superficie delle piante hanno dei sensori che rilevano l'invasione microbica. Uno dei ricettori più profondamente conosciuti delle piante è il FLS2, trovato
nell'Arapidopsis.
Spiega la dottoressa Libo
Shan: "FLS2 può rilevare la flagellina, che è parte del flagello,
una specie di coda della cellula che usata per muoversi. Quando FLS2 percepisce la flagellina, viene attivata una serie di risposte immunitarie conservate per via evolutiva, per respingere l'attacco batterico."
Ma la risposta immunitaria non può restare attivata perché la pianta smetterebbe di crescere e di produrre.
I ricercatori hanno scoperto che la percezione della flagellina trasmette PUB12 e PUB13 al complesso ricettore FLS2.
Questi due enzimi possono aggiungere ai ricettori FLS2 una firma biochimica, l'ubiquitina, che fa in modo che le cellule degradino i sensori immunitari.
Il risultato di questo processo è una diminuzione degli stimoli immunitari.
Questi meccanismi sono molto diffusi e sono stati
trovati sia nelle piante che negli animali.
La comprensione di questi meccanismi potrebbe aiutare i ricercatori a a trovare il modo di aiutare piante, animali ed esseri umani a regolare i propri sistemi immunitari.
Per saperne di più
Texas A&M AgriLife
(MDN)
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