Non si vestiranno come i loro giovani figli, ma quando si tratta del comportamento su Facebook, le differenze svaniscono. Proprio come i loro figli,
i genitori rivelano con facilità i propri dati personali.
E' quanto emerge da uno studio fatto dai ricercatori della canadese University of Guelph, in via di pubblicazione sul giornale Social Psychological and Personality Science.
Mamma e papà sono altrettanto fragili nel proprio bisogno di popolarità.
Spiega Emily Christofides, una studentessa PhD di psicologia che ha condotto lo studio con la studentessa dottoranda Amy Muise e con il professore di psicologia Serge Desmarais: "Facebook non è un fenomeno limitato agli adolescenti. L'universo online influenza persone di tutte le età. Sia i genitori che gli adolescenti condividono e mostrano di sé più di quanto potrebbero fare in altre situazioni sociali, ed alla base di questi comportamenti vi sono gli stessi fattori
psicologici, al di là dell'età.
Lo studio ha coinvolto 285 adulti non-studenti di età tra 19 ed i 71 anni e 288 giovani tra i 9 ed i 18 anni. Nonostante Facebook richieda ai propri utilizzatori di avere un'età di almeno 13 anni, ci sono circa 7,5 milioni di utilizzatori che sono sotto questa età.
I ricercatori hanno trovato che gli adolescenti si rivelano più degli adulti, ma è solo perché passano più tempo su Facebook, non perché tengono meno alla propria privacy.
Gli adolescenti spendono, mediamente, 55 minuti al giorno su Facebook, contro i 38 minuti degli adulti che, come emerso dallo studio, sono meno consapevoli delle conseguenze che derivano dalla condivisione di dati personali su Facebook.
Per ambedue i gruppi passare più tempo sul sito ha reso le persone più disponibili alla condivisione.
Minor consapevolezza delle conseguenze e maggiore desiderio di appartenenza fanno prevedere maggiore apertura sulle informazioni personali.
"Ancora una volta, il bisogno di popolarità ha preannunciato una maggiore diffusione di informazioni," spiega Amy Muise, aggiungendo che la divulgazione di informazioni è il fattore chiave per valutare la propria popolarità.
Essere su Facebook
richiede di postare foto ed informazioni e di impegnarsi in discussioni.
Anche ciò che gli altri condividono e dicono di te rappresenta un parte importante.
"Le persone più popolari sono quelle la cui identità online è attivamente condivisa dagli altri. Per cui, più condividi e più gli altri rispondono", aggiunge Amy Muise.
Secondo i ricercatori, popolarità e divulgazione diventano legate, Facebook è un ambiente che incoraggia le persone a condividere le proprie informazioni. Le persone con un forte bisogno di popolarità dovrebbero veramente stare molto attenti alla propria
privacy, ma potrebbero non essere disposti a sacrificare la propria popolarità per aumentare il controllo sulla
riservatezza delle informazioni.
Precedenti studi dei ricercatori della University of Guelph hanno mostrato anche che l'uso del sito incrementa la gelosia nelle relazioni interpersonali.
Serge Desmarais, che è vice-presidente associato (academic), della University of Guelph, conclude sottolineando che è importante studiare questo tipo di siti perché stanno cambiando il modo di rapportarsi delle persone. Questa è una nuova realtà, per alcuni: ciò che prima era privato ora è diventato disponibile a tutti. Con tutto ciò che ne consegue.
Per saperne di più
University of Guelph
(MDN)
|