I ricercatori dell’Institut Pasteur et dell’Inserm hanno identificato, in un modello animale, i principali
attori responsabili dello choc anafilattico.
Se confermati dai prossimi studi clinici, i risultati potrebbero avere conseguenze molto importanti gestione di questa emergenza.
La prima causa di choc anafilattico sono i farmaci,
seguiti dagli alimenti che sono sempre più frequenti, poi
vengono il veleno degli insetti, lo choc operatorio ed il
latex.
Fino ad oggi si pensava che l'anafilassi fosse dovuta all'attivazione, da parte di anticorpi presenti in piccole quantità, chiamati IgE, di cellule rare, i mastociti ed i basofili, capaci di liberare in qualche minuto potenti mediatori pro- infiammatori, come l'istamina ed il PAF (Platelet Activating
Factor).
Utilizzando un modello che mima l'anafilassi da farmaco, i ricercatori dell'Institut Pasteur e dell’Inserm hanno dimostrato il contributo più importante degli anticorpi più numerosi, gli IgG e dei globuli bianchi più numerosi nel sangue, i granulociti
neutrofili.
Pierre Bruhns e Marc Daëron, de l’unité d’Allergologie moléculaire et cellulaire (Institut Pasteur – Inserm U.760) ed i loro collaboratori, hanno dimostrato che l'attivazione dei neutrofili da parte degli IgG è necessaria e sufficiente per indurre anafilassia.
La somministrazione di neutrofili provenienti da topi normali, o anche di neutrofili umani, produce, in topi resistenti allo choc, anafilassi, e la distruzione dei neutrofili previene la reazione anafilattica e la morte ad essa associata.
I ricercatori hanno anche dimostrato che il principale mediatore responsabile dello choc anafilattico è il PAF: l'iniezione di antagonisti del PAF impedisce la morte, mentre gli anitstaminici non hanno effetto.
Osservazioni sull'uomo hanno mostrato che la quantità di PAF circolante è correlata con la gravità dello choc anafilattico; una realtà clinica in linea con i risultati scientifici.
Se confermati sull'uomo, questi risultati potranno aprire nuove vie di intervento nei casi di anafilassi.
immagine: Neutrophiles inflammatoires (noyaux en bleu). © F.Jönsson/Institut Pasteur
Per saperne di più
http://www.pasteur.fr/ip/easysite/pasteur/fr
(MDN)
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