La notizia è fresca fresca e riguarda una nuova scoperta sui meccanismi di azione delle leptina, un ormone che influisce, tra l'altro, sulla regolazione dell'appetito, sul
sistema endocrino, in particolare sulla tiroide, e sul sistema immunitario ed interagisce con l'insulina. La leptina è prodotta dalle cellule del grasso.
Alcuni ricercatori della UTMB, University of Texas Medical Branch di Galveston hanno scoperto una buona parte dei meccanismi che
regolano il funzionamento della leptina, identificando una proteina che può interferire con la risposta del cervello alla leptina
stessa e creando un composto che blocca l'azione della proteina. E' potenzialmente il primo passo per mettere a punto un nuovo farmaco antiobesità.
In esperimenti con i topi, i ricercatori della UTMB e della University of California di San Diego, hanno studiato il ruolo della proteina Epac1 nel bloccare l'attività della leptina nel cervello.
E' stato visto che i topi geneticamente ingenierizzati per non produrre la proteina Epac1 pesavano meno ed avevano una minore percentuale di grasso nel corpo, meno
leptina nel sangue ed una migliore tolleranza al glucosio rispetto ai topi normali.
Quando i ricercatori hanno usato un inibitore dell'Epac, appositamente sviluppato, su culture di cellule cerebrali prese da normali topi in
laboratorio hanno trovato elevati livelli di proteine associate con maggiore sensibilità alla
leptina. Risultati simili erano stati trovati sui topi geneticamente modificati senza il gene Epac1. Oltre a ciò, i normali topi trattati con l'inibitore mostravano livelli significativamente più bassi di leptina nel sangue, un indicatore del fatto che l'Epac1 aveva influenzato anche i loro livelli di leptina.
I ricercatori hanno aperto la strada e, anche se può essere prematuro parlare di
un farmaco per gli esseri umani, stanno collaborando con i colleghi del NIH National Center for Advancing Translational Sciences alla ricerca principi farmacologici più efficaci e selettivi nel controllo delle proteine
Epac.
Per maggiori particolari su passaggi chiave della ricerca e sugli autori potete vedere la pagina in inglese di questa notizia.
Per saperne di più
The
University of Texas
The study appeared on the cover of Molecular and Cellular
Biology, available on the journal’s Web site at http://mcb.asm.org/content/33/5.toc
(MDN)
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