E' stato dimostrato che fare il pieno di calcio dai cibi diminuisce la probabilità che si formino calcoli renali.
Data
la forte correlazione tra assunzione di calcio attraverso i latticini e l'assunzione totale di calcio dai cibi, l'associazione tra una minore assunzione di calcio ed un aumentato rischio di calcoli renali si è sempre tradotta in meno latticini = a + calcoli. I ricercatori hanno voluto perciò studiare l'associazione tra l'assunzione di calcio
sia attraverso cibi che non fossero latticini, sia attraverso latticini, e nefrolitiasi sintomatica.
Un'analisi su grandi numeri, che ha riguardato uomini e donne che avevano assunto la maggior parte del calcio attraverso il cibo, ha mostrato un calo del 20% nelle probabilità di sviluppare calcoli renali rispetto a persone simili, ma che
avevano assunto una minore quantità di calcio: anche se la maggior parte dei calcoli che si formano nei reni sono formati da ossalato di calcio, le persone
non dovrebbero avere pura di assumere calcio attraverso i cibi. Potrebbe sembrare contraddittorio consigliare di consumare più calcio per averne di meno nei reni, ma ora
vediamo perchè è così e come funziona.
La chiave per capire è l'ossalato, non il calcio. L'ossalato si trova in molti cibi compresi dei frutti, delle verdure, noci e nocciole varie e cioccolato, ed il calcio si lega ad esso con avidità.
Più calcio c'è nel tratto digerente, più ossalato
si può legare con questo, e può essere portato fuori dal corpo prima che sia assorbito nel circolo sanguigno e
che finisca nei reni e nelle vie biliari.
Nella
pagina in inglese potete trovare alcune specifiche su come è stato realizzato lo studio.
Per saperne di più
Dietary calcium from dairy and non-dairy sources and risk of symptomatic kidney stones
http://www.jurology.com/article/S0022-5347%2813%2903862-7/abstract
(MDN)
|