I ricercatori dell'Università di Sydney hanno
osservato in alcuni coralli la presenza di
particolari pigmenti in grado sia, di aumentare il
livello di luce visibile in condizioni di oscurità,
sia di schermare la radiazione solare in eccesso.
I coralli, dipendono dall'energia di fotosintesi
delle alghe microscopiche che vivono al loro
interno. In acque profonde, dove la radiazione è
scarsa, i coralli si ricoprono di pigmenti
fluorescenti che amplificano la luce disponibile per
la fotosintesi.
Le ultime ricerche, però, hanno trovato pigmenti
fluorescenti anche nel 97 per cento dei coralli che
vivono in acque poco profonde, e che sono soggetti a
gravi danni se colpiti da una radiazione solare
troppo forte.
Sembra quindi che i pigmenti agiscano anche come
schermo, aumentando la possibilità dei corallidi
sopravvivere anche in condizioni estreme.
Questa scoperta da spazio all'ipotesi che non tutti
i coralli siano destinati allo "sbiancamento", il
processo causato dal riscaldamento delle acque e
dall'aumento d'intensità della luce, che causa
l'espulsione delle microalghe, e la morte dei
coralli. Un fenomeno di questo tipo è avvenuto
recentemente nella Grande barriera corallina.
Secondo gli studiosi quindi non tutti i coralli
sarebbero destinati a morire; molti potrebbero
sopravvivere e ripopolare la barriera.
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