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Usare gli oceani come discarica di CO2 

 

Scienziati di tutto il mondo stanno esplorando varie possibilità per rimuovere dall'atmosfera la CO2, principale causa dell'effetto serra.
Tra questi i ricercatori, Michael Wickett e Ken Caldera del Lawrence Livermore National Laboratory a Livermore, in California, hanno sviluppato un modello tridimensionale della circolazione oceanica in cui dimostrano che la CO2, pompata a profondità di circa 3 Km, è virtualmente intrappolata.
Caldeira sostiene che "l'oceano trattiene la maggior parte del carbonio per molti secoli" poiché la circolazione tra gli strati profondi e superficiali è molto lenta.
Un altro studioso, l'oceanografo Peter Brewer, del Monterey Bay Aquarium Research Institute (MBARI), ha seguito, grazie ad un sommergibile radiocomandato, delle bolle di CO2 fino a 3000m di profondità, osservando che queste rimbalzano come palle e restano sul fondo.
Gli effetti dell'aumento della CO2 sul fondo degli oceani sono ancora poco studiati anche se alcune ricerche, condotte da un biologo marino del MBARI, Mario Tamburri, non evidenziano particolari problemi per la fauna ittica coinvolta.
E' certo che fino a quando non ci saranno studi consistenti relativi all'impatto ambientale, l'idea che il fondo degli oceani possa essere usato come discarica di CO2 sarà giustamente preda delle critiche degli scettici.
E poi quando la CO2 riemergerà tra cento anni, come ci ringrazieranno i nostri nipoti per un regalo così "sostenibile?

 

 

 


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