Circa 40 attivisti di Greenpeace, a bordo di alcuni
gommoni, hanno abbordato questa mattina la nave
"Star Harmonia", battente bandiera norvegese, non
appena entrata nel porto di Livorno, per scaricare
alcune centinaia di tonnellate di cellulosa di legno
delle compagnie canadesi Norske Skog e Canfor.
Entrambe le compagnie sono tra i maggiori acquirenti
di legno dell'azienda Interfor, estratto dalle
ultime foreste primarie canadesi.
Quattro attivisti si sono gettati in acqua per
impedire l'attracco, mentre quattro climber hanno
scalato le fiancate della nave, aprendo due
striscioni con scritto "CANADIAN FOREST CRIME"
(Crimine contro le foreste canadesi) e "NON
DISTRUGGETE LE FORESTE PRIMARIE". Sul molo previsto
per l'attracco altri sei attivisti di Greenpeace si
sono incatenati ai respingenti della banchina per
impedirne l'attracco. "L'Italia e' il quarto
importatore mondiale di cellulosa dalla Columbia
Britannica, con importazioni annue pari a 191
milioni di dollari" ha commentato Sergio Baffoni di
Greenpeace. "Non vogliamo che la cellulosa prodotta
distruggendo le ultime foreste pluviali temperate
entri in Italia. Questa cellulosa della Norske Skrog
e' probabilmente destinata alle cartiere del
lucchese, per essere trasformata in fazzolettini e
carta igienica. Stiamo letteralmente gettando nel
gabinetto le ultime foreste pluviali temperate"
(1).
La Interfor (International Forest Products) opera
nelle antiche foreste boreali e nelle antiche
foreste primarie come quella della "Foresta del
Grande Orso", praticando al 95% il metodo del taglio
a raso (clear-cutting).
L'abbattimento a raso rimuove tutto, alberi vivi e
alberi morti: almeno 56 specie di mammiferi ed
uccelli usano come casa i tronchi morti, i quali
garantiscono anche un letto spugnoso, umido e
nutriente che occorre ai nuovi arbusti per
germogliare e crescere. Il 97% degli arbusti di
conifere della Columbia Britannica crescono su
alberi in decomposizione. Si tratta comunque di un
ecosistema per grandi tratti ancora non studiato. La
Foresta del Grande Orso, e' l'ultima grande foresta
temperata originaria, che assicura un habitat a
diverse specie di grandi mammiferi, alcuni dei quali
minacciati di estinzione. Ospita il daino dalla coda
nera, il lupo grigio, le capre di montagna, gli
orsi: il grizzly, l'orso nero, e il Kermode o Spirit
Bear (specie particolare di orso nero). L'ecosistema
della Foresta del Grande Orso che in parte si
estende lungo la costa ospita anche la piu' grande
popolazione mondiale di orche.
Sulla base di licenze vendute decenni fa per qualche
spicciolo, le compagnie del legname stanno
abbattendo uno dei piu' estesi tratti di foresta
pluviale rimasti al mondo, distruggendone
l'ecosistema. Greenpeace ha dimostrato che il 92 %
dell'approvvigionamento di legname nella regione
avviene con abbattimento industriale a raso
("clearcutting") perche' e' veloce, economico e
richiede meno lavoro. Nelle piu' fragili foreste
pluviali tale percentuale arriva al 97%.
Note:
(1) Nel 2000, diverse compagnie del legname
raggruppate nel 'Coastal Forest Conservation
Initiative' (CFCI), dopo aver avviato un confronto
con Greenpeace ed altre associazioni ambientaliste,
hanno concordato un periodo "di tregua" finalizzato
alla ricerca di soluzioni per preservare
l'ambiente.
Lo scorso maggio Interfor ha abbandonato il tavolo
negoziale, insieme ad un'altra compagnia, la West
Fraser, ed ha infranto la moratoria sul taglio nelle
aree incontaminate.
(2) Il Governo giapponese ha recentemente annunciato
di voler eliminare le pratiche di taglio illegale di
legname applicando vincoli sulle importazioni. Il
Vice Ministro delle Politiche Agricole e Forestali,
On. Matsuka, ha dichiarato in una conferenza stampa
del 13 febbraio scorso che "come paese consumatore
non dovremmo sostenere la distruzione ambientale".
Fonte: Greenpeace
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