Dopo il fallimento all'Aja il meeting di Ottawa è
stato la prima occasione di incontro tra Stati Uniti
e Unione europea per trovare un accordo sul modo di
tagliare le emissioni dei gas serra.
Al meeting erano presenti i tecnici negoziatori
delle varie parti che due giorni di colloqui hanno
redatto un comunicato congiunto nel quale annunciano
importanti passi avanti "per chiarire i temi e per
risolvere le differenze tecniche". Le posizioni si
sono leggermente avvicinate ma i funzionari non sono
riusciti ad elaborare un accordo.
La divergenza principale sta nella possibilità di
conteggiare boschi, foreste e campi coltivati (che
attraverso la fotosintesi assorbono l'anidride
carbonica) come punti a favore per il raggiungimento
degli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto.
L'Unione Europea finora ha ritenuto che questa
strategia proposta da Stati Uniti, Canada, Giappone,
Australia e Nuova Zelanda, fosse una scappatoia per
evitare di ridurre effettivamente le emissioni
inquinanti, e su questo punto è saltato l'accordo
all'Aja.
Ad Ottawa la posizione dei negoziatori UE si è
ammorbidita. "Accettiamo la proposta con alcune
condizioni e la condizione è che pesino poco sul
piatto della bilancia. ma certo non c'è ancora un
accordo perché a questo stadio non concordiamo
proprio su nulla", ha detto il rappresentante
francese Laurenze Tubiana.
I negoziatori ora riferiranno ai politici, ai quali
spetteranno le prossime mosse.
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