La britannica Vodafone e l'americana Bell Atlantic
che hanno recentemente dato vita alla joint venture
Verizon Wireless, divenuta la più grande società
telefonica degli Stati Uniti, con 26 milioni di
abbonati, saranno trascinate in giudizio negli Stati
Uniti da una decina di malati di tumore al cervello
che sostengono che a provocare la malattia sia stato
l'uso degli apparecchi telefonici mobili.
Ad occuparsi della causa sarà il famoso avvocato
americano Peter Angelos, che recentemente è riuscito
a ottenere un risarcimento record di 4,2 miliardi di
dollari dalle industrie del tabacco del Maryland.
Le prime due denunce partiranno prima di marzo e le
altre entro l'anno, in corti della California, del
Kentucky e del Maryland.
Nonostante non siano state riscontrate prove
scientifiche certe, si sospetta che le radiazioni
emesse dai telefoni cellulari possano, sul lungo
periodo, essere la causa di tumori al cervello.
Uno studio statunitense pubblicato il mese scorso ha
negato l'esistenza di legami tra l'uso dei
telefonini e l'insorgenza dei tumori al cervello, ma
ha anche sottolineato che per valutare appieno gli
effetti a lungo termine saranno necessari ulteriori
studi.
Inoltre questa ricerca, condotta dall'American
Health Foundation è stata messa essa stessa sotto
accusa perché condotta con fondi messi a
disposizione dalle stesse industrie dei telefoni
cellulari.
Già nell'agosto scorso un neurologo del Maryland
aveva avviato un'azione legale per 800 milioni di
dollari contro la Motorola, società produttrice di
telefoni cellulari, e altre otto compagnie e
organizzazioni del settore delle telecomunicazioni:
anche lui sostiene che l'uso del telefonino gli ha
causato un tumore maligno al cervello.
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