Un reattore biologico che converte residui
alimentari in plastica biodegradabile è stato
inventato da alcuni scienziati delle isole Hawai,
Il polimero creato potrebbe essere usato per
produrre imballaggi ecologici, prodotti usa e getta
come
bottiglie e contenitori, o persino pillole che si
dissolvono lentamente nel corpo per liberare
farmaci. Più di 22 milioni di tonnellate di residui
di alimenti vengono prodotti ogni anno nei soli
Stati Uniti.
Questi rifiuti oltre a produrre cattivi odori,
rilasciano gas metano nell'atmosfera contribuendo
all'effetto serra, a questo va aggiunto poi
l'inquinamento delle falde freatiche
Secondo l'ingeniere biochimico Jian Yu ed i suoi
colleghi dell'Hawai Natural Energy Institute di
Honolulu, trasformare gli scarti alimentari in
polimeri potrebbe essere vantaggioso anche per
tagliare i costi di produzione della plastica
biodegradabile.
L'idea non è completamente nuova. L'azienda
britannica ICI produce un polimero biodegradabile (PHB)
da circa 10 anni. Anche se diffuso, il PHB è 10
volte più costoso dei polimeri standard perché fatto
usando zucchero puro e un acido organico. Ora Yu
ritiene di aver trovato un modo meno costoso per
produrre PHB. Egli ha raccolto degli scarti
alimentari da un ristorante, li ha mescolati con
acqua e ha racchiuso il tutto in un contenitore
caldo e chiuso ermeticamente. Dopo alcune settimane,
i batteri anaerobi che si erano moltiplicati nel
contenitore hanno scisso le sostanze organiche
rilasciando acido lattico e butirrico, questi ultimi
sono stati trasferiti in un altro contenitore con
una coltura di batteri Ralstonia eutropha i quali
hanno assorbito gli acidi sintetizzando grandi
polimeri.
Tale polimero "bioplastico" è composto dal 70 per
cento della massa batterica raccolta dal secondo
contenitore. Si possono produrre fra i 22 - 25
chilogrammi di polimero per ogni 100 chilogrammi di
residui.
Un'azienda asiatica ha già in programma lo
sfruttamento del nuovo processo.
Journal reference:
Environmental Science and Technology
Su questo argomento
vedi anche:
Una nuova eco-plastica
Zucchero + acque nere = energia
elettrica.
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