L'ACI
ha pubblicato i dati relativi alla settima edizione
dell'Osservatorio sulla Mobilità Urbana, tracciando
un ritratto dei principali Comuni italiani, tutt'altro
che edificante. Iniziamo col dire che molti centri
importanti (Bari, Cagliari, Padova, Palermo, Reggio
Calabria, ecc) non hanno neppure adottato il PUT
(Piano Urbano del Traffico), previsto con Decreto
Legislativo del 30 aprile 1992, aggiornato in
continuazione fino ad arrivare al D.M. del 22
dicembre 1998. E pensare che non si tratta di una
scelta facoltativa, ma di un vero e proprio obbligo,
imposto a tutti i Comuni con più di 30.000 abitanti
ed anche ai centri caratterizzati da una consistente
affluenza turistica. Stesso discorso vale per il
Mobility Manager (qui si fa prima a citare i pochi
Comuni che lo hanno adottato: Genova, Milano,
Padova, Palermo, Roma, Torino, Ferrara e Parma),
come da Decreto del 27 marzo 1998 sulla mobilità
Sostenibile in aree urbane, previsto, tra l'altro,
per tutte le strutture produttive con più di 300
addetti. Il risultato dello studio evidenzia una
contrazione dell'offerta di trasporto pubblico
cittadino, pari ad un meno 1.93% negli ultimi 5 anni
ed un calo della domanda dello 0.47%. C'è da dire
che i nostri mezzi pubblici sono piuttosto
vecchiotti (10 anni di età media) e la rete
metropolitana, rispetto al resto d'Europa, si
attesta agli ultimi posti: Londra 408 km, Parigi 201
km, Monaco 137 km, Barcellona 80 km, Milano 48 km,
Roma 37 km, San Pietroburgo 33 km, Napoli 9 km.
Tornando al discorso dell'anzianità dei mezzi in
circolazione, fa rabbrividire il fatto che città
come Roma e Milano, si trovino tra le ultime fila,
rispettivamente con un anzianità media di 10 e 9.2
anni per mezzo, per arrivare a Matera che tocca i 19
anni. Comunque, in Italia, non esiste Comune con un
anzianità media di servizio mezzi, inferiore ai 5
anni (Crotone). In quanto alle velocità commerciali
a bordo di mezzi pubblici: in testa c'è Trento, con
22 km/h, seguito da Forlì con 21.8, da Venezia
sempre con 21.8 ecc. Roma e Milano figurano sempre a
fondo scala, rispettivamente con 15.79 e 11.80
km/h.
Nel rapporto "mezzi pubblici/abitanti", Roma è
ancora tra le Cenerentole della situazione, con un
rapporto di 1 a 1041, va meglio Milano, con un mezzo
pubblico per ogni 450 abitanti (in vetta alla
classifica figura Pordenone con un rapporto di 1 a
301). Concludiamo con un singolare primato, detenuto
da Torino, seguito a ruota dalla capitale, quello
dei parcheggi a pagamento: 49.349 posti Torino,
47.170 Roma.
Fonte: Autostrade
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