La solitudine riguarda soprattutto i giovani maschi che vivono in società individualistiche: lo sostiene uno studio su larga scala a livello mondiale.

Basata sulle informazioni relative a 46.000 partecipanti tra i 16 ed i 99 anni di età la ricerca è stata pubblicata per la prima volta come “BBC Loneliness Experiment” mostrando che la solitudine diminuisce con l’avanzare degli anni.

I dati mostrano che un giovane maschio che vive in una società spiccatamente individualistica come i Regno Unito o gli U.S.A. è più probabile che dichiari di sentirsi solo rispetto ad una donna più anziana che vive in una società meno individualistica come quella cinese o brasiliana.

Lo studio è stato realizzato dalle Exeter, Manchester e Brunel universities.

Manuela Barreto (University of Exeter) che ha condotto lo studio, spiega che contrariamente a quanto si pensa normalmente, non sono gli anziani a sentirsi più soli. Questa è la sintesi a livello mondiale, che non cancella le ben note solitudini degli anziani presenti nel nostro paese.

La solitudine è diversa dall’isolamento sociale. L’autrice spiega che la solitudine nasce dalla sensazione che i rapporti sociali non siano buoni quanto desiderato, ma se le aspettative dei giovani sono maggiori di quelle degli anziani è più facile che i primi finiscano per sentirsi più soli.

Lo studio ha mostrato molte differenze nel vivere l’idea di solitudine nelle diverse culture anche se, alla fine, la sostanza rimane confermata.

Per quanto riguarda il problema della solitudine in rapporto con le limitazioni da covid-19 Manuela Barreto invita a considerare come i canbiamenti nella socialità hanno influito sui giovani.

Pur usando più facilmente le tecnologie per mantenere i rapporti sociali i più giovani ne sono diventati ancora più dipendenti: sostituire i rapporti reali con quelli virtuali li ha resi più fragili e più soli.

Per saperne di più
Loneliness around the world: Age, gender, and cultural differences in loneliness
Link…

Marco Dal Negro
Antonio Turetta

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Nota bene: Nelle diverse lingue i contenuti possono cambiare anche nella sostanza