I ricercatori dell’Università di Copenhagen hanno dimostrato che i pinguini in Antartide emettono con le feci grandi quantità di protossido di azoto (gas esilarante).

A oltre 1600 chilometri a est del Drake Passage, tra il Sud America e l’Antartide, si trova l’isola atlantica della Georgia del Sud.
Qui i pinguini reali vivono in colonie di grandi dimensioni.

I ricercatori hanno camminato in montagna un giorno intero per raggiungere la più grande colonia di pinguini reali ed hanno dormito in una piccola capanna sulla spiaggia. C’erano così tanti elefanti marini da sconsigliare l’uso delle tende.

Le giornate dei pinguini trascorrono mangiando krill, calamari e pesci, nutrendo i loro piccoli e producendo “guano” (gli escrementi).
Nulla di strano in questo, si potrebbe immaginare.

Tuttavia uno studio del 2019 realizzato da ricercatori dell’Università di Copenhagen e dai loro colleghi ha mostrato che c’è qualcosa di molto speciale nell’andirivieni dei pinguini reali: con il guano vengono rilasciate anche enormi quantità di protossido d’azoto, meglio conosciuto come gas esilarante.

Le emissioni arrivano ad essere pari a 100 volte quelle di un campo danese appena fertilizzato. È veramente molto, anche perché il protossido di azoto è un gas serra 300 volte più inquinante della CO2, spiega il professor Bo Elberling, del Dipartimento di Geoscienze e Gestione delle Risorse Naturali dell’Università di Copenhagen.

Oltre ad essere uno stress per il clima, il protossido d’azoto ha un effetto molto simile al gas esilarante sedativo usato come anestetico dai dentisti.
Chiarisce Bo Elberling: “Dopo essere stati nel guano per diverse ore, ci si sente alterati. Si comincia a sentirsi male e a soffrire di mal di testa.

Come avviene la trasformazione degli escrementi di pinguino in protossido di azoto?
Gli alimenti preferiti dai pinguini sono il pesce e il krill, entrambi contengono grandi quantità di azoto assorbito dal fitoplancton nell’oceano.

Una volta che i pinguini si sono saziati l’azoto viene rilasciato con le feci nel terreno dove viene convertito in protossido di azoto dai batteri presenti del suolo.

“Ci è chiaro che il livello di protossido d’azoto è molto alto nei luoghi dove ci sono pinguini – e quindi guano – e più basso nei luoghi dove non ci sono”, spiega Bo Elberling.

La conoscenza di come gli escrementi dei pinguini influenzano la Terra e l’atmosfera è molto importante nella lotta contro i gas serra dannosi per il clima.

Elberling continua: “Anche se le emissioni di protossido di azoto in questo caso non sono sufficienti ad influenzare il bilancio energetico complessivo della Terra, le nostre scoperte però contribuiscono a nuove conoscenze su come le colonie di pinguini influenzano l’ambiente che le circonda, ed è un fatto di rilievo perché sono sempre più diffuse”.

Bo Elberling conclude affermando che “la conoscenza di questi processi potrebbe essere utile per l’agricoltura danese, per comprendere come e quando fertilizzare i campi tenendo conto delle condizioni ottimali per la produzione di protossido d’azoto da parte dei batteri del suolo, viste le grandi quantità emesse dai fertilizzanti azotati.

Lo studio è pubblicato sulla rivista scientifica Science of the Total Environment.

Per saperne di più
University of Copenhagen
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Combined effects of glacial retreat and penguin activity on soil greenhouse gas fluxes on South Georgia, sub-Antarctica
Link…

Marco Dal Negro

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