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Si moltiplicano gli allevamenti di pesci e con questi le malattie e i parassiti che si diffondono anche nell'ambiente (23/07/2014)

L'acquacultura cresce nel mondo ed in Cile è boom di allevamenti flottanti di salmoni e di altre specie lungo le coste del Pacifico meridionale.
La crescente domanda porta gli allevatori ad aumentare la densità di animali, a metterne insieme sempre di più, ma tutto ciò porta un aumento delle infezioni e delle epidemie, come è successo nel 2007 quando una forma di anemia dei salmoni ha causato una strage con più di un milione di pesci persi e gravi perdite per la relativa industria.
Ma lo sviluppo di impianti di allevamento non sostenibili, troppo affollati, ha contaminato anche l'ambiente in cui questi impianti sono immersi, diffondendo malattie, parassiti, farmaci, mangimi carichi di stimolanti, antibiotici, ormoni e così via.

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All'inizio di quest'anno Tamara Awerbuch Friedlander, istruttrice al Department of Global Health and Population della Harvard School of Public Health (HSPH) è andata in Cile per lavorare con alcuni membri della Università di Antofagastato con i quali sviluppare una ricerca incentrata sulla prevenzione della diffusione di parassiti e di malattie tra i pesci allevati e da questi a quelli selvaggi.

Spesso crediamo di mangiare pesce selvaggio ed invece questo è cresciuto nelle vicinanze di impianti di acquacultura che ne hanno cambiato sostanzialmente le caratteristiche.
La ricerca intende trovare i modi per evitare tutte queste contaminazioni interne ed esterne senza l'utilizzo di sostanze chimiche pericolose.
Si tratta di un approccio olistico,basato su modelli matematici: Tamara Awerbuch Friedlander ha portato in Cile le conoscenze ed i metodi che normalmente insegna ai suoi studenti, insegnando loro a tenere conto anche degli effetti nel lungo periodo di fattori come l'impatto ecologico ed i comportamenti umani legati agli impianti di allevamento. Al programma partecipano studiosi di tutto il mondo.

Con i colleghi cileni Tamara Awerbuch Friedlander ha elaborato delle strategie, che potranno essere condivise con politici e legislatori, che tengono conto anche delle motivazioni economiche dei piscicultori e dell'avversione da parte dei consumatori nei confronti dell'uso di insetticidi e di antibiotici.
Una delle strade potrebbe essere quella di ridurre in numero di esemplari per singolo contenitore togliendoli prima che vengano infestati da parassiti ed insetti portatori di malattie.

Per saperne di più
Harvard School of Public Health

Marco Dal Negro

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