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La felicità dei popoli è anche scritta nei geni? (21/07/2014)

Alla base della felicità di un popolo i geni hanno un posto molto rilevante: lo ha dimostrato una ricerca realizzata dal Dottor Eugenio Proto e dal Professor Andrew Oswald, economisti allo University’s Centre for Competitive Advantage in the Global Economy (CAGE) della University of Warwick.

I due economisti hanno analizzato i dati correlabili con la felicità provenienti di diverse fonti trovando che il popolo tendenzialmente più felice al mondo era quello danese, anche se non vi erano spiegazioni soddisfacenti per questo e per gli altri risultati della graduatoria dei paesi più felici..

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Proto e Oswald hanno ipotizzato un legame genetico tra la felicità e le popolazioni e sono andati a verificarne la sensatezza. E più il DNA dei popoli si scostava da quello danese meno era la felicità emersa dalle diverse indagini realizzate in tempi e da soggetti diversi, anche dopo avere tenuto conto delle diverse influenze esterne come il prodotto interno lordo, la cultura, la religione, l'efficienza dell'assistenza pubblica e la geografia.

Proto e Oswald hanno trovato tre livelli di conferme del legame tra la struttura del DNA e il livello di felicità di un popolo.

Per cominciare i ricercatori hanno utilizzato i dati relativi a 131 paesi provenienti da diverse indagini internazionali, compresa la Gallup World Poll, la World Value Survey e la European Quality of Life Surveys e li hanno incrociati con i dati genetici e quelli riguardanti il benessere.

La seconda conferma è venuta dall'associazione tra il benessere mentale e la mutazione di un gene che influenza la ricaptazione della serotonina, che è ritenuto essere legato all'umore delle persone.
I ricercatori hanno trovato che le precedenti ricerche ipotizzavano legami tra le varianti corta-lunga di questo gene e le differenti probabilità di essere clinicamente depressi, anche se su questo tema la discussione è ancora aperta.
La versione corta sembra essere associata con maggiori nevrosi e minore soddisfazione per la vita.
Curiosamente, tra le 30 nazioni incluse nello studio, Danimarca ed Olanda sembravano avere la più bassa percentuale di persone con la versione corta del gene.

L'ultima conferma e venuta dall verifica della persistenza del rapporto tra genetica e felicità nelle diverse generazioni.
Il Professor Oswald spiega che sono stati utilizzati i dati riguardanti il benessere degli americani andando a vedere da quale parte del mondo venivano le persone. Ne è risultata un'inspiegabile relazione tra la felicità delle persone e la nazione di provenienza degli antenati di queste persone.

Il Professor Oswald aggiunge che lo studio ha seguito tre diverse strade che hanno mostrato l'esistenza di buoni motivi per credere che dei modelli genetici potrebbero aiutare gli studiosi a comprendere i livelli di benessere dei popoli delle diverse nazioni.

Per saperne di più
The University of Warwick

Marco Dal Negro

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