La capacità di riconoscere i volti potrebbe essere influenzata dall'ossitocina.
Ricercatori della Emory University, dello University College London e della University of Tampere in Finland hanno realizzato uno studio partendo dall'analisi genetica dei recettori dell'ossitocina e della vasopressina nei bambini autistici, per approfondirne l'eventuale legame con la capacità di ricordare, e quindi di riconoscere i volti delle persone.

Negli animali il riconoscimento è più spesso legato all'uso di altri sensi come l'olfatto e un parte importante l'hanno i ferormoni, ma negli esseri umani la tendenza è a riconoscere più con la vista, anche se gli altri sensi hanno un spesso un ruolo di cui probabilmente non siamo coscienti.

Quindi, verificato che negli animali spesso il riconoscimento degli altri è legato alla funzionalità dei recettori dell'ossitocina, si è cercata una situazione molto caratterizzata che potesse fare da punto di partenza per gli esseri umani. I bambini autistici si prestano a svolgere questo ruolo perchè spesso mostrano problemi nel riconoscimento dei volti e delle espressione emotive sui volti.

I ricercatori hanno perciò analizzato 198 famiglie del Regno Unito e della Finlandia nelle quali ci fosse un bambino diagnosticato come autistico. Nello studio sono stati compresi 153 fratelli e sorelle non autistici, 178 madri e 133 padri che non avevano tratti autistici significaivi. Le famiglie sono state scelte per le grandi differenze nella capacità di ricordare i volti e per altre capacità nell'interazione sociale.

Dopo avere creato delle scale di valutazione delle singole capacità dei partecipanti, gli scienziati hanno verificato la minore abilità nel riconoscere i volti da parte dei bambini autistici ed hanno cercato eventuali associazioni tra i risultati dei test e le variazioni nei recettori della vasopressina ed in quelli dell'ossitocina.
L'analisi ha mostrato che una singola variazione genetica nel recettore dell'ossitocina era fortemente collegata con il riconscimento facciale. I ricercatori hanno valutato che questa variazione era responsibile per una quota tra il 2% ed il 10% delle variazioni nei test dei due gruppi studiati.

Il Dr. Larry Young della Emory University, co-autore dello studio, ha commentato affermando che non si tratta di un dato completamente probante, ma che è sicuramente indicativo di un ruolo del recettore dell'ossitocina nel riconoscimento facciale.

I ricercatori cercheranno ora di intervenire sui livelli dell'ossitocina per verificare come cambiano le cose.

Per saperne di più
Common polymorphism in the oxytocin receptor gene (OXTR) is associated with human social recognition skills. Skuse DH, Lori A, Cubells JF, Lee I, Conneely KN, Puura K, Lehtimäki T, Binder EB, Young LJ. Proc Natl Acad Sci U S A. 2013 Dec 23. [Epub ahead of print]. PMID: 24367110.

Marco Dal Negro