I ricercatori dell'Istituto nazionale francese per
la salute e la ricerca medica Inserm hanno provato,
per la prima volta, sperimentalmente, che anche
deboli concentrazioni di bisfenolo A sono
sufficienti a produrre una reazione negativa nei
testicoli umani.
System for culturing fœtal testicles developed by René Habert’s team. © R. Habert/inserm
Il Bisfenolo A (BPA) è un componente chimico di
molte plastiche e resine, utilizzato per esempio per
fabbricare contenitori per i cibi, come bottiglie e
biberon.
Si trova anche nel film plastico protettivo
utilizzato all'interno di lattine contenenti cibi e
bevande. Livelli significativi di BPA sono stati
rilevati nel sangue delle persone, nelle urine, nel
liquido amniotico e nelle placente.
Recenti studi hanno dimostrato che questo composto
industriale rappresenta un pericolo per la funzione
riproduttiva, lo sviluppo ed il metabolismo degli
animali da laboratorio. Si sospetta che il BPA abbia
gli stessi effetti sull'uomo.
Dal gennaio 2011, come misura precauzionale, il
bisfenolo A è stato bandito dalla fabbricazione dei
biberon in Europa, ed in Francia il divieto sarà
esteso a tutti i contenitori per cibi da luglio
2015. Sarà importante vigilare perchè, in futuro, il
bisfenolo A non venga rimpiazzato da altre sostanze
con il medesimo effetto.
Nell'articolo pubblicato sulla rivista Plos One,
René Habert ed i suoi colleghi forniscono la prima
prova sperimentale del fatto che anche basse
concentrazioni di bisfenolo A sono sufficienti a
produrre una reazione negativa nel testicolo umano.
In collaborazione con l'Antoine-Béclère Hospital,
Clamart, dipartimento di ostetrica e di medicina
riproduttiva, i ricercatori hanno tenuti vivi, in
piatti di petri, testicoli fetali umani, sia in
presenza che in assenza di bisfenolo A, secondo una
procedura messa a punto da questo gruppo. Nel 2009,
con questa procedura, è stato possibile mostrare per
la prima volta che gli ftalati (un'altra categoria
di disruttori endocrini presente nel PVC, nelle
plastiche, nei materiali sintetici, negli spray,
ecc.) inibisce il futuro sviluppo di spermatozoi nel
feto umano.
In questo nuovo studio, i ricercatori hanno
osservato che l'esposizione al bisfenolo A dei
testicoli fetali riduce la produzione di
testosterone e di un altro ormone testicolare
necessario per la discesa dei testicoli nel sacco,
nel corso dello sviluppo fetale. Una concentrazione
pari a 2 microgrammi per litro di bisfenolo A nel
mezzo di cultura è stato sufficiente a produrre
questi effetti. Questa concentrazione è pari a
quella normalmente trovata nel sangue, nelle urine e
nei liquidi amniotici della popolazione.
E' noto che il testosterone è prodotto dai testicoli
durante la vita del feto e che ciò impone la
mascolinizzazione dei genitali interni ed esterni
che, in assenza del testosterone, si svilupperebbero
spontaneamente nella direzione femminile.
E' poi probabile che il testosterone abbia un ruolo
anche nello sviluppo dei testicoli.
Ne consegue che l'attuale esposizione delle gestanti
al bisfenolo A può essere una delle cause di quei
difetti di mascolinizzazione ( come l'ipospadia e il
criptorchismo) la cui frequenza è raddoppiata negli
ultimi 40 anni. Secondo René Habert è anche
possibile che il bisfenolo A contribuisca alla
riduzione della produzione di liquido spermatico ed
agli incrementi nell'incidenza di cancro testicolare
degli
adulti, osservato negli ultimi decenni.
Bisogna aggiungere che i ricercatori hanno comparato
la risposta al bisfenolo A degli esseri umani con
quella dei ratti e dei topi ed hanno osservato che
la specie umana è di gran lunga più sensibile al
bisfenolo A rispetto ai ratti ed ai topi. Questi
risultati dovrebbero suggerire una maggiore prudenza
prima di estrapolare agli esseri umani i risultati
avuti con gli animali.
Infine i ricercatori hanno mostrato in questo
articolo che il bisfenolo A agisce secondo
meccanismi non-standard che attualmente rimangono
sconosciuti ma che è importante identificare per
comprendere l'azione dei disruttori endocrini.
Per saperne di più
Differential Effects of Bisphenol A and
Diethylstilbestrol on Human, Rat and Mouse Fetal
Leydig Cell Function
http://www.plosone.org/article/info:doi/10.1371/journal.pone.0051579
(MDN)
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