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Il corpo

Il corpo, attraverso i sintomi e le patologie, ci comunica dei messaggi con quella che viene chiamata comunicazione non verbale ( C.N.V. ), oggetto di numerose ricerche in ambito psicosomatico.

Quando non si utilizza la parola, è il comportamento non verbale che ci fornisce informazioni più precise, specialmente sulle modalità attraverso le quali si realizza l'espressione dell'emozione.

I segnali non verbali, che comunicano atteggiamenti come l'amicizia, la simpatia, l'ostilità, hanno un peso molto maggiore dei loro equivalenti verbali di cui, frequentemente, gli stessi interagenti non sono pienamente consapevoli.

Il contatto corporeo è la forma più antica di comunicazione sociale e stimola diversi tipi di recettori, sensibili al tatto, alla pressione, al caldo o al freddo e al dolore e anche, pur in minor misura, agli stati emotivi.

Toccare un'altra persona diventa una specie di rapporto attivo doppio, nel senso che ognuno è sensibile all'altro, accresce l'intimità e provoca un incremento dell'eccitazione emotiva.

Tuttavia, l'esatto significato di un particolare modo di toccare dipende dalla cultura e viene appreso.

Per i bambini il tatto è, all'inizio, il più importante dei mezzi di comunicazione e viene usato spesso fino a dieci, dodici anni con i genitori , con gli altri bambini e con vari giochi come, ad esempio, la lotta.

Crescendo, il contatto corporeo è severamente limitato e permesso solo in circostanze stabilite dalla società, perchè nelle relazioni entra l'elemento importantissimo della sessualità.

Il contatto corporeo nella sessualità è fondamentale.

Nelle coppie che vedo nel mio studio c'è spesso la difficoltà ad accettare sia il proprio corpo che quello del partner, per cui il sesso viene vissuto come una specie di performance che deve essere assolutamente perfetta.

Il piacere del corpo viene messo in secondo piano perchè non ne decifriamo più i messaggi.

Dobbiamo abituarci o riabituarci a percepire quali emozioni e desideri ci suscitano i contatti corporei.

Mancanza di desiderio; ecco un altro male della nostra epoca.

Il corpo nudo non provoca più, mentre il gioco erotico è nel vedere e non vedere.

Freud scriveva: "dove c'è tabù c'è desiderio" e il filosofo U. Galimberti dice che: "la sessualità non è carne, è linguaggio; ciò a cui tende non è la scarica di una tensione ma l'incontro con l'altro, perchè solo desiderando l'altro o sentendomi oggetto di desiderio altrui io mi scopro come essere sessuato".

Dott.ssa Serenella Salomoni