Si dichiara vergine quasi l'uno per cento delle giovani gestanti U.S. (27/12/2013)

Quasi l'1% delle gravidanze delle giovani donne negli U.S. interessa, secondo quanto dichiarato dalle dirette interessate, vergini che non si sono sottoposte a terapie di riproduzione assistita. La percentuale precisa è lo 0,8% delle gravidanze e lo 0,5% dei parti.

 

Lo studio, pubblicato sull'edizione natalizia del giornale scientifico Britain's BMJ medical journal, sostiene che il fenomeno riguarda soprattutto giovani donne provenienti da famiglie che non hanno fornito loro un adeguato supporto di informazioni sulla riproduzione e la contraccezione, perchè dichiaratamente non in grado di farlo.
Un altro elemento caratterizzante è che queste donne avevano più di altre sottoscritto voti di castità.

Gli autori dello studio, il cui tono è lungi dall'essere ironico, spiegano che questa pretesa scoentificamente impossibile mostra che i ricercatori debbono essere estremamente prudenti nell'interpretare dati liberamente dichiarati dagli interessati/e, che riguardano comportamenti. Soprattutto di questo tipo, aggiungerei.

Lo studio è stato progettato con la massima cura e scientificità, ma scorrendone le righe, oltre alla rigorissima attenzione alla formale correttezza del metodo scientifico di indagine, emerge la consapevolezza dei limiti che riguardano i risultati.

L'impossibilità di avere un approccio sufficientemente oggettivo in quanto basato su dati raccolti in modo soggettivo (le dichiarazioni di verginità delle intervistate) ha messo in seria difficoltà i ricercatori, che hanno comunque distillato due dati fino ad ora non noti: quello 0,8% delle gravidanze e quello 0,5% di parti. E questi dati potranno ora essere utilizzati per ulteriori valutazioni, ricerche, sia rappresentando un base di partenza nuova che aggiungendosi ad altri preesistenti sui quali ragionare.

Per saperne di più
Like a virgin (mother): analysis of data from a longitudinal, US population representative sample survey

Marco Dal Negro