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Una scoperta italiana: la vitamina C traghetta farmaci nel cervello
(25/03/2002)

Uno studio italiano condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Ferrara ha dato risultati straordinari tanto che la notizia è stata pubblicata sul numero di gennaio del "Journal of Medicinal Chemistry".
I ricercatori avrebbero infatti constatato che la combinazione della vitamina C con altri farmaci faciliterebbe l'ingresso di questi ultimi nel cervello; in pratica l'esperimento, eseguito sui topi, ha rivelato che l'acido ascorbico, più noto con l'appellativo di vitamina C, funziona da veicolo per quei farmaci che autunomamente non riescono a superare la barriera ematoencefalica, ostacolo che qualunque sostanza incontra per arrivare alla meta. A questa difficoltà sopperirebbe la vitamina C avvolgendo ed occultando la molecola del farmaco ed evitandone così il contatto con i meccanismi selettivi propri della barriera ematoencefalica.
Alla luce dei risultati ottenuti, ora i ricercatori auspicano che tale combinazione sia efficace anche con farmaci impiegati nel trattamento delle patologie degenerative del cervello come Parkinson e Alzheimer. Dalla loro parte i topi i quali, trattati con la combinazione di vitamina C e farmaci attivi su tali patologie e in difficoltà nel superare la barriera, hanno mostrato una sensibile riduzione della sintomatologia. La scoperta risulta sensazionale non solo perchè si può ipotizzare l'utilizzo di numerosi principi attivi per la cura delle malattie del cervello, ma anche la somministrazione di dosi più basse con correlata minore tossicità per l'organismo. I ricercatori tuttavia mostrano un cauto ottimismo nei confronti della scoperta soprattutto perchè i risultati ottenuti si sono registrati in modelli sperimentali animali affetti da malattie che sembrano solo simili a quelle che colpiscono l'uomo.

 


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