Nessuno conosce la causa della maggior parte dei casi di Alzheimer, Parkinson e di altre patologie neurodegenerative.
Ma alcuni ricercatori hanno trovato che certi fattori sono ricorrenti.
Uno è rappresentato dal danno al DNA causato dall'ossidazione legata a molecole altamente distruttive che si formano come sottoprodotto della respirazione cellulare.
Un altro è rappresentato da eccessivi livelli di rame e ferro in regioni del cervello associate con la particolare patologia.
Ricercatori del University of Texas Medical Branch at Galveston hanno scoperto come mettere insieme questi due pezzetti del puzzle della malattia neurodegenerativa, e l'hanno esposto in un articolo pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease.
Alti livelli di rame o di ferro, spiegano i
ricercatori, possono funzionare come un doppio colpo nel cervello aiutando la formazione di un gran numero di elementi che attaccano il DNA, interferendo, allo stesso tempo, con il meccanismo di riparazione del DNA che dovrebbe prevenire le deleterie conseguenze del danno genetico.
Spiega il postdoctoral fellow Muralidhar Hegde che ha condotto lo studio: "E' stato ipotizzato che uno squilibrio tra il danneggiamento e la riparazione del DNA produca un accumulo di materiale genetico danneggiato e non riparato che da origine alla patologia neurodegenerativa. Non ne sappiamo ancora abbastanza sui meccanismi biochimici interessati, ma abbiamo trovato molteplici meccanismi tossici che legano elevati livelli di ferro e di rame nel cervello con un esteso danno al DNA, caratteristiche patologiche associate con i più frequenti disordini neurodegenerativi."
Normalmente gli umani hanno piccole quantità di ferro e rame nel corpo che ne ha bisogno per stare in buona salute.
Ma i tessuti di alcuni individui ne contengono quantità maggiori che sopraffanno le proteine che normalmente legano e sequestrano i metalli per uno stoccaggio sicuro.
Ne derivano ioni liberi di ferro e rame, che circolano nel sangue ed hanno la capacità di
iniziare reazioni chimiche che producono ROS (reactive oxygen
species).
Continua Hedge: "Le ROS (reactive oxygen species) causano la maggior parte dei danni al DNA delle cellule cerebrali che vediamo nell'Alzheimer, nel Parkinson come nella maggior parte degli altri disordini neurodegenerativi. E' già abbastanza grave quando il danno avviene in un lato della doppia elica del DNA, ma se entrambi i lati sono danneggiati in punti ravvicinati si può avere una rottura bilaterale, che potrebbe essere fatale per la cellula."
Normalmente particolari enzimi riparano il DNA, ma Hedge ed i suoi colleghi hanno visto che ferro e rame interferiscono con l'attività di due enzimi riparatori del DNA conosciuti come NEIL1 e NEIL2.
I ricercatori sono rimasti sorpresi quando hanno testato sostanze che si legano a ferro e rame e che potrebbero proteggere l'enzima riparatore NEIL1 dai metalli.
Uno dei più potenti agenti protettori era una comune spezia, la curcuma, già nota anche per altre importanti doti terapeutiche.
Per saperne di più
The University of Texas Medical Branch at Galveston
(MDN)
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