Nuovi studi hanno suggerito l'aggiornamento delle
linee guida che riguardano le quantità minime di
vitamina D che devono essere presenti nel sangue. Si
passa da 30 ng/ml (nanogrammi per millilitro di
sangue) a 20 ng/ml.
Lo studio è stato realizzato da ricercatori della
Loyola University Chicago Stritch School of
Medicine.
Holly Kramer, MD, MPH ed i suoi colleghi hanno
analizzato i dati di 15.099 adulti che hanno
partecipato al Third National Health and Nutrition
Examination Study (NHANES III).
Il campione includeva 1.097 adulti con patologie
renali croniche, collegate a bassi livelli di
vitamina D.
Il comitato dell'Institute
of Medicine
ha trovato che la vitamina D è essenziale per la
salute delle ossa e per prevenire il rachitismo, ma
c'erano studi con risultati diversi ed in contrasto
tra loro per quanto riguarda l'eventuale azione
protettiva della vitamina D nei confronti delle
patologie cardiache, le malattie autoimmuni ed il
diabete.
In ogni caso il comitato ha anche confermato che un
eccesso di vitamina D può danneggiare reni e cuore.
Nello popolazione considerata dallo studio, il 70,5%
degli adulti con reni sani avevano livelli di
vitamina D nel sangue che, secondo le vecchie linee
guida, sarebbero stati considerati insufficienti,
mentre secondo le nuove linee guida dell'Institute
of Medicine sarebbero stati solo il 30,3%.
Per quanto riguarda gli adulti con problemi renali
le percentuali sono rispettivamente del 76,5% e del
35,4%.
Ora, essendo il Third National Health and Nutrition
Examination Study (NHANES III) un campione
rappresentativo, i ricercatori hanno potuto
estrapolare i risultati riferendoli a tutta la
popolazione. Un numero per tutti: negli U.S., con i
nuovi parametri, ci sono 78,7 milioni di persone che
non sono più da considerare carenti di vitamina D
perchè hanno livelli che rientrano nelle nuove linee
guida.
I nuovi valori sono basati sull'analisi di circa
1.000 studi pubblicati e testimonianze di scienziati
ed altri esperti. Tuttavia le linee guida
dell'Institute of Medicine sono ancora controverse:
per esempio la Endocrine Society continua a seguire
le vecchie linee guida. Chi si sentisse confuso può
rivolgersi al proprio medico curante.
Nel comitato che ha redatto i nuovi valori per la
vitamina D e per il calcio c'è anche Ramon
Durazo-Arvizu, PhD, professore al Loyola's
Department of Preventive Medicine and Epidemiology
ed altri co-autori sono Guichan Cao, MS; Amy Luke,
PhD; David Shoham, PhD; Richard Cooper, PhD del
Loyola's Department of Preventive Medicine and
Epidemiology e Chris Sempos, PhD dei National
Institutes of Health's Office of Dietary Supplements.
Per saperne di più
I risultati sono stati pubblicati l'altro ieri il 24
ottobre 2012 sul giornale PLOS ONE
"Mortality Rates Across 25-Hydroxyvitamin D
(25[OH]D) Levels among Adults with and without
Estimated Glomerular Filtration Rate <60 ml/min/1.73
m2: The Third National Health and Nutrition
Examination Survey".
http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0047458
Loyola University Health System
( MDN )
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