Le persone fisicamente attive soffrono meno di dolori cronici e sono mentalmente più
sane, ed anche i pazienti oncologici traggono beneficio dal movimento.
Attenzione, in questo studio norvegese non si parla di palestra o di maratone, ma di semplici attività fisiche come portare i sacchetti della spesa del supermercato o di andare a piedi al lavoro.
Stein Kaasa , professore all'Institute of Cancer Research and Molecular Medicine, Faculty of Medicine, NTNU - Norges teknisk-naturvitenskapelige universitet, Università norvegese di Trondheim, chiarisce che ogni attività fisica contribuisce a raggiungere il risultato, e sottolinea che vi è una correlazione tra il manifestarsi del dolore e sia la frequenza che l'intensità dell'esercizio fisico.
Il Dr. Kaasa ha condotto questa ricerca che è stata finanziata nell'ambito del Programma di ricerca sulla salute pubblica, FOLKEHELS,
del Consiglio delle ricerche norvegese.
Tre su dieci partecipanti allo studio hanno dichiarato di soffrire di dolori da moderati a gravi, in modo prolungato per più di un anno.
Lo studio ha mostrato che gli individui fisicamente attivi, che fanno cioè del movimento moderato per almeno 30 minuti da una a tre volte alla settimana, sono soggetti ad un'incidenza più bassa di attacchi dolorosi, nell'ordine del 10%.
La differenza è risultata anche maggiore tra le donne meno giovani. A seconda dell'intensità del movimento fisico, il calo è stato dal 20 al 40%.
Il progetto di ricerca è stato strutturato sui dati dell'ampio studio longitudinale sulla popolazione realizzato in Norvegia, il Nord-Trøndelag health study (HUNT). I dati riguardano il dolore cronico in relazione alla salute fisica e mentale tra la popolazione generale, nell'arco di 5 anni. I partecipanti avevano un'età superiore ai 20 anni.
E' emerso che quando le persone che non facevano alcuna attività fisica iniziavano a farne, riportavano
un calo dei dolori.
Il Dr. Kaasa, comunque, invita ad essere prudenti prima di stabilire che alti livelli di dolore diminuiscono con un po' più di movimento, invitando ad approfondire la ricerca sull'argomento.
Anche il benessere mentale risente positivamente dell'attività fisica, specialmente nelle donne sopra i 65 anni, anche se le differenze sono meno pronunciate.
Per quanto riguarda la qualità della vita dei pazienti oncologici, poi, i ricercatori hanno analizzato, in uno studio a parte, gli effetti
dell'attività fisica. I pazienti si sono sottoposti ad un programma di riabilitazione che comprendeva 1 ora di attività fisica 2 volte al giorno: le attività variavano dalla camminata nordica (la camminata
nordica è una tecnica di camminata sportiva che viene praticata con l'ausilio di appositi bastoncini), all'aerobica, all'esercizio in piscina o con i pesi.
I ricercatori hanno verificato che la qualità della vita è migliorata sensibilmente, rilevando che i pazienti sono spesso preoccupati riguardo a quanto è bene essere attivi.
I risultati documentano che, non solo la maggior parte dei pazienti oncologici può svolgere attività fisica, ma che questa li aiuta a tollerare meglio le terapie ed a rimanere attivi durante la vita quotidiana.
Per saperne di più
http://www.forskningsradet.no
(MDN)
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